Il Presidente russo Vladimir Putin torna a inviare nuove minacce indirizzate all’Ucraina e alla NATO. Putin, infatti, nel suo intervento al vertice della Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto) in Kazakistan, ha parlato nuovamente del missile Oreshnik, che la Russia ha lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro, in Ucraina.
“Nessuno ha le armi della Russia. Un attacco massiccio con i missili Oreshnik avrà un impatto paragonabile a quello effettuato con un’arma nucleare”.
“Nel mondo – ha precisato il Capo del Cremlino – non ci sono armi paragonabili ai missili ipersonici della Russia, stiamo incrementando la produzione del 25%. La Russia produce una quantità di missili 10 volte superiore a quella della Nato. Nuovi sistemi debutteranno dopo l’Oreshnik, che non ha eguali al mondo. Nessuna fornitura di missili a lungo raggio all’Ucraina può eguagliare la potenza dell’arsenale russo né può modificare la situazione sul campo nel conflitto”.
“Useremo il missile in risposta alle azioni del nemico: il ministero della Difesa sta selezionando obiettivi in Ucraina da colpire. I centri decisionali a Kiev potrebbero diventare un obiettivo per gli Oreshnik. Un attacco massiccio con questi missili avrà un impatto paragonabile a quello delle armi nucleari” – ha detto con voce ferma il Presidente russo che ha aggiunto – “Secondo esperti militari e tecnici, in caso di un massiccio uso di questi missili contemporaneamente in un colpo solo, la potenza sarà paragonabile all’uso di armi nucleari sebbene l’Oreshnik, ovviamente, non sia un’arma di distruzione di massa“.