Il segreto di Papa Francesco: incontrò uno psichiatra in dittatura

Febbraio 2001 – Jeorge Mario Bergoglio – Buenos Aires, Argentina

Durante gli anni più oscuri della dittatura militare argentina (1976-1983), Jorge Mario Bergoglio — poi noto al mondo come Papa Francesco — visse momenti di profonda angoscia, tanto da rivolgersi segretamente a uno psichiatra. È quanto emerge da un’analisi del quotidiano argentino Clarín, che racconta un lato poco noto del pontefice recentemente scomparso.

Secondo quanto riportato, Bergoglio, allora giovane provinciale dei gesuiti in Argentina, visse un periodo di enorme pressione: la persecuzione politica, il rischio personale e le tensioni interne alla Compagnia di Gesù lo sottoposero a uno stress costante. In quel contesto, decise di consultare, senza farsi vedere, uno psichiatra, incontrandolo una volta alla settimana per circa sei mesi.

Lo stesso Papa Francesco, anni dopo, avrebbe parlato di questa fase in alcune interviste, descrivendo la sua condizione come “una nevrosi d’ansia” e sottolineando quanto l’aiuto psicologico ricevuto in quel periodo fosse stato cruciale. “Avevo bisogno di capire come gestire la mia ansia”, spiegò il Papa, aggiungendo che non si trattava di una malattia mentale, ma di un sostegno per attraversare un momento di grande pressione emotiva. Il ricorso a uno psichiatra, soprattutto in quegli anni e in un contesto come quello clericale argentino, rappresentava una scelta coraggiosa e controcorrente.

La dittatura, che si caratterizzò per la brutale repressione e le sparizioni forzate di oppositori politici, creava un clima di terrore che si rifletteva in ogni aspetto della vita quotidiana, inclusa quella della Chiesa. Secondo Clarín, Bergoglio affrontò il dilemma morale di come proteggere i suoi confratelli e al tempo stesso non compromettere la sua posizione pubblica: un equilibrio difficile, che segnò profondamente la sua esperienza di leader religioso.

Questi anni formativi, vissuti nella clandestinità e sotto una pressione costante, contribuirono a plasmare il carattere del futuro Papa. Una durezza temperata dalla consapevolezza dei propri limiti e dalla capacità di chiedere aiuto, qualità che emergeranno più tardi nel suo pontificato, caratterizzato da una forte attenzione alla misericordia, alla cura delle fragilità umane e al rifiuto delle ideologie rigide.

Il racconto di questo periodo offre una chiave di lettura importante per comprendere la complessità della figura di Papa Francesco: non solo il riformatore, il leader spirituale globale, ma anche l’uomo che ha attraversato le tenebre della storia con umiltà e consapevolezza.

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