L’Italia è tra i Paesi europei in cui la povertà educativa è più forte1e siriproduce per via intergenerazionale nei ceti più svantaggiati. In particolare, il Mezzogiorno costituisce il bacino principale della dispersione scolastica, con Sicilia, Puglia e Campania conpercentuali superiori al 14%. Per contribuire a spezzarequesta catena, la rete associativa Salesiani per il sociale, fondata dai Salesiani d’Italia di don Bosco, ha avviato una serie di progetti su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di favorire un processo continuo e diffuso di apprendimento da parte di bambini e adolescenti, specialmente nelle aree più a rischio.
La povertà educativa, infatti, assume diffusione diversa tra il Mezzogiorno e il resto del Paese,rappresentando uno dei fattori esplicativi delle disuguaglianze individuali nei percorsi formativi e nei risultati di apprendimento.
In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione(24 gennaio), Salesiani per il sociale ribadisce il proprio impegno nell’offrire a bambini e ragazziun aiuto concreto sia per le attività scolastiche che extra-scolastiche, coinvolgendo i docenti ma soprattutto le famiglie. Ad oggi, sonocirca 2mila i beneficiaridi questi progetti, sia nazionaliche locali, che vedono coinvolti 160 educatoridistribuiti in diverse regioni d’Italia: Piemonte,Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.
«La povertà educativa non è più un’emergenza, ma un fenomeno grave e strutturalenellasocietà italiana, che coinvolge oltre un milione di minori e compromette la crescita delle giovanigenerazioni. Di fronte a questa realtà, è indispensabiledestinare risorse permanenti al contrastodella povertà educativae adottare politiche sistematiche che rafforzino i servizi educativi esociali a supporto dei minori e dei giovani in difficoltà – afferma don Francesco Preite,Presidente nazionale di Salesiani per il sociale che prosegue – La prevenzione educativa non solo riduce i costiper lo Stato, ma offre risultati migliori e più duraturi per l’identità e la crescita dei ragazzirispetto alla sola repressione. Ogni giorno, un esercito di educatori, assistenti sociali e psicologi,insieme a famiglie e scuole, lavora per creare un ambiente educativo fondato su fiducia,accoglienza e accompagnamento personale. Seguendo il sistema preventivo di don Bosco,promuoviamo conoscenze e competenze, aiutando bambini e ragazzi a inseguire le proprieaspirazioni e costruire un futuro migliore attraverso lo studio, la creatività e lo sviluppo delleproprie capacità»