“Sul turismo si dicono tante cose, si usano paroloni, si sbaglia la grammatica dei termini che lo descrivono e si gioca astutamente sulla traduzione. Perché parlare di overtourism quando il turista non consuma il suolo né violenta il territorio, ma lo nutre e lo valorizza, portando benessere all’economia interna? Le keybox? Sono strumenti semplici e funzionali all’accoglienza, non bisogna trasformarli in problema”.
Così Cinzia Capozza, presidente dell’Associazione Extralberghiera Puglia (AEP) e vicepresidente della Federazione FARE, che riunisce le associazioni italiane della ricettività extralberghiera, intervenendo al panel “AEP per il turismo del bon vivre” al BTM Business Tourism Management, la tre giorni alla Fiera del Levante di Bari che ogni anno riunisce operatori, amministrazioni, imprese ed enti pubblici e privati.
Accoglienza e turismo del “bon vivre” sono il fulcro dell’intervento di Capozza, concetti intesi non solo in termini di formazione ma di gentilezza a bellezza: “Il turismo del bon vivre deve essere basato su competenze, valori e identità che fanno la differenza nella qualità dell’accoglienza. Creando un’esperienza autentica e sostenibile, andando oltre la semplice ospitalità. Il settore extralberghiero è sempre più centrale nel turismo italiano e necessita di una governance chiara e partecipata, per garantire efficienza, equità e una distribuzione coerente delle risorse. E d’altronde lo ha detto anche l’onorevole Gianluca Caramanna (consigliere del ministero del Turismo, ndr) solo due giorni fa: i numeri del turismo italiano sono cresciuti grazie a tutto ciò che è non alberghiero”.
Ma in cosa si concretizza, dunque, il concetto di turismo del bon vivre? “Territorio, persona e fenomeno turismo. Queste sono le sue tre dimensioni. È fondamentale lavorare con continuità, su temi chiave come collegamento, comunità, considerazione e coerenza. E aggiungerei – prosegue Capozza – altri due elementi essenziali: coscienza e consapevolezza. Per questo invitiamo tutti ad aggregarsi alle nostre associazioni locali, a fare rete, a unirsi per crescere insieme”.
A rafforzare questa visione, è intervenuto Elia Rosciano, presidente della Federazione FARE: “Non c’è dubbio che ormai l’extralberghiero sia da anni la più forte componente della ricettività. Una ricettività bella, cordiale, vivace, amica dell’ambiente e, essendo praticata dai cittadini e non da chi cerca solo il profitto, vicina alle comunità delle città, dei borghi e dei paesi in ogni parte d’Italia, anche e soprattutto quelli in cui impiantare un albergo non sarebbe conveniente. Si tratta di una realtà variegata, che non è solo B&B o locazioni, ma anche affittacamere, ostelli, campeggi, e persino accoglienza in posti barca, come avviene qui in Puglia. Come Federazione, da anni lavoriamo per sostenere le associazioni di settore, sia in sede istituzionale sia attraverso la comunicazione, per garantire una narrazione corretta di questo fenomeno. Il nostro impegno è costante e, anche se a volte è faticoso essere gestori extralberghieri o locatori, la soddisfazione di valorizzare il nostro territorio e accogliere i turisti è impagabile. Per questo invitiamo tutti a costituire associazioni in sede locale: per stare insieme, crescere e migliorare. Noi ci siamo”.