Sono 5 milioni gli italiani armati

Armi

Nel 2023, in Italia, il numero di italiani che possedevano almeno un’arma ammontava a 4.659.082, quasi 4,7 milioni di persone. Tale dato, frutto anche di un’inchiesta di SkyTg24 emerge dal CED, Comitato Elaborazione Dati interforze, ovvero il database utilizzato dalle Forze dell’ordine per registrare i possessori legali di armi.

Nel 2019, gli individui armati erano quasi 4,8 milioni, ovvero un italiano adulto su dieci è legittimo proprietario di un’arma. Se si pensa alle famiglie il dato riporta che una famiglia su cinque possiede un’arma,senza contare poi quelle detenute illegalmente e che non figurano ovviamente nel computo ufficiale.

In passato l’unico dato pubblico disponibile riguardava le licenze di porto d’armi, che consentono di acquistare e usare pistole e fucili per la caccia o per praticare le prove tiro nei poligoni. Nel 2022, le licenze valide non superavano 1,2 milioni, molto meno dei 4,7 milioni proprietari di armi.

La differenza tra i 4,7 milioni di possessori di armi e gli 1,2 milioni di licenze è attribuibile alla possibilità di conservare un’arma in casa anche dopo la scadenza del porto d’armi, che generalmente dura cinque anni, perché custodirla nella propria abitazione è del tutto legale. In questo caso, non la si può. più trasportare o utilizzare all’esterno, certo, e il proprietario si deve sottoporre a un controllo medico-psicofisico ogni cinque anni.

L’acquisto di un’arma in Italia può seguire due modalità. In primo luogo, è possibile richiedere il nulla osta per l’acquisto di un’arma presso la Questura che può concedere un’autorizzazione di possesso che non consente di portarla fuori casa o di usarla. Questo requisito si ottiene con un certificato medico che attesti l’idoneità psico-fisica e la capacità di maneggiare le armi, escludendo coloro con condanne per reati violenti. Tuttavia, il numero di nulla osta erogati nel 2023 è stato di soli 5.284, segno che tale percorso è poco utilizzato.

La seconda opzione consiste nel conseguire una licenza di porto d’armi, per il cui ottenimento è richiesta documentazione analoga a quella del nulla osta. Ne esistono di diverse tipi: per la caccia, per la difesa personale e per uso sportivo. Tra il 2013 e il 2023, le licenze sportive sono aumentate del 38%, mentre quelle per la caccia e la difesa personale sono calate considerevolmente. Spesso chi possiede la licenza sportiva non frequenta i poligoni di tiro, come dimostra il fatto che nel 2022, a fronte di mezzo milione di licenze sportive, gli iscritti alle federazioni di tiro erano cinque volte meno. Numeri che suggeriscono che la licenza sportiva sia un mezzo per detenere un’arma in casa a fini di difesa personale. Anche a porto d’armi scaduto.

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