È un susseguirsi di trazioni da parte di esponenti della maggioranza sull’informazione di garanzia inviata alla Premier Meloni ed altri componenti del Governo.
Il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajan, a margine di una conferenza stampa di FI sulla sanità, critica il Procuratore capo Francesco Lo Voi: “Questa scelta secondo me non fa l’interesse dell’Italia”. E aggiunge: “Il problema è la scelta di un magistrato di iscrivere nel registro degli indagati del tribunale Ministri. Non è un atto dovuto quindi c’è una scelta, mi auguro non legata ad altre vicende, frutto di una richiesta di un avvocato che era stato al Governo con un Governo di sinistra e che fa parte dello schieramento di opposizione. A pensar male si fa sempre bene. Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate, deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia”
Il Ministro prosegue: “Considero un po’ bizzarro che ogni atto del Governo debba essere sottoposto al giudizio della Magistratura, perché così si limitano il potere legislativo ed esecutivo. Il potere giudiziario deve interpretare e applicare le leggi. Il fondamento della democrazia moderna consiste nella separazione dei poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario: nessuno dei tre poteri deve invadere il terreno dell’altro”.
Tajani ha concluso: “Il popolo in una democrazia parlamentare elegge i rappresentanti che in nome del popolo fanno leggi. I rappresentanti del popolo, che hanno avuto il mandato di fare la riforma della giustizia, come scritto nel programma del centrodestra che vinse elezioni nel 2022, sono la manifestazione della volontà popolare: non c’è stata nessuna travalicazione del potere. Il problema è che alcuni Magistrati non vogliono la riforma della giustizia, il nodo del problema è quello: una giustizia che cerca di travalicare i propri confini cercando di fare politica”.
Il Vicepremier ha anche commentato il comportamento della Corte penale internazionale dicendo: “Certamente è singolare l’atteggiamento della Cpi, visto che questo signore che noi abbiamo espulso girava per l’Europa da parecchio tempo. Perché non si è intervenuto prima? Bisognerebbe chiedere alla Corte penale internazionale perché non ha chiesto alla Germania di fermare Almasri, visto che girava per l’Europa indisturbato. Guarda caso, quando è arrivata in Italia c’è stata una richiesta, e fatta male”.
È intervenuto anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, Sul caso Almasri, dicendo : “Da un lato è uscito questo non-avviso di garanzia, dall’altro persino chi ha fatto l’esposto ha detto ‘no no è un atto dovuto’, quasi che temano le conseguenze ovvie, nella valutazione degli italiani, di questo attacco al Presidente del Consiglio. Se c’è uno scontro? Senz’altro con chi ha fatto l’esposto si!”
Immediatamente ha risposto alLa Russa Li Gotti: “Non dedico un secondo a quanto La Russa ha detto. Sono stato per oltre venti anni sotto minaccia di Totò Riina che voleva la mia morte, figuriamoci se mi preoccupo di queste parole anche se arrivano dalla seconda carica dello Stato. Per me sono qualificabili a livello di un fiato“.
Il Ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi ha scritto su X: “Sempre al fianco del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a tutela degli interessi dell’Italia, a partire dalla sicurezza”.
Anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha voluto commentare la vicenda: “Esprimo la mia piena solidarietà alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai Ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano. L’Italia è un Paese che rischia continuamente di mettere in discussione i propri riferimenti istituzionali, delegittimandoli e minando la loro autorevolezza. Questo modus operandi, se non fermato, rischia di destabilizzare e condurre al collasso il nostro sistema”.