L’infezione polimicrobica è causata da più di un tipo di microrganismo patogeno come batteri, virus o funghi, che agiscono insieme nello stesso organismo. Questi microrganismi possono amplificare i sintomi e rendere più difficile il trattamento, poiché richiedono terapie mirate a diversi tipi di patogeni.
Le infezioni polimicrobiche delle vie respiratorie possono manifestarsi in vari contesti clinici. Solitamente, sono collegate a polmoniti, patologie respiratorie croniche come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) con episodi di peggioramento infettivo, o infezioni virali (come influenza e Covid-19) che possono predisporre a infezioni batteriche successive.
Per trattare le infezioni polimicrobiche delle vie respiratorie inferiori, solitamente si somministrano antibiotici mirati a fermare la crescita dei diversi batteri isolati. Gli effetti terapeutici di solito diventano evidenti dopo 1-3 giorni di trattamento.
Tra i trattamenti per la dispnea e le difficoltà respiratorie vi è l’uso del cortisone, che essendo un immunosoppressore (capace di ridurre le difese immunitarie) può facilitare l’insorgenza di sovrainfezioni, cioè di nuove infezioni causate da altri patogeni. I microrganismi che possono provocare difficoltà respiratorie includono, ad esempio, il virus dell’influenza e il virus respiratorio sinciziale.
Nel caso di Papa Francesco, che recentemente ha sofferto di raffreddori e bronchiti, situazioni che potrebbero aver favorito lo sviluppo di un’infezione polimicrobica più complessa, si tratta di infezioni delle vie respiratorie inferiori, che possono presentare sintomi come tosse e dispnea, ossia difficoltà respiratorie.