Influenza: picco di polmoniti e ospedali intasati

Influenza

L’Italia sta vivendo un’ondata influenzale particolarmente intensa, che sta mettendo sotto enorme pressione il sistema sanitario. Ad oggi il livello d’incidenza in Italia è salito infatti a 17,3 casi per mille assistiti. I ricoveri per polmoniti e complicanze respiratorie sono aumentati notevolmente, con molti ospedali che stanno lottando per gestire il sovraffollamento, con reparti occupati oltre il 90% della loro capacità.

Secondo i dati del sistema di monitoraggio RespVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di influenza e infezioni respiratorie sono aumentati notevolmente nell’ultima settimana. Segnalano inoltre che, oltre agli ospedali, anche i medici di famiglia si trovano costretti a tenere i pazienti per ore in attesa di un letto disponibile.

Le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Sardegna e Puglia, dove i tempi di attesa nei Pronto Soccorso sono cresciuti drasticamente. Questo aumento dei casi è dovuto a una combinazione di virus influenzali, tra i principali responsabili dell’ondata di contagi ci sono il Virus Respiratorio Sinciziale, il SarsCoV2, il Rhinovirus e il Metapneumovirus.

“La co-circolazione di questi diversi virus può aumentare il rischio clinico e la possibilità di complicanze, soprattutto nei pazienti anziani, nei fragili con patologie croniche o con alterazioni del sistema immunitario e nei bambini al di sotto dei 5-6 anni d’età”, spiega Roberto Parrella, Presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).

A segnalare l’emergenza dovuta al grande aumento di casi di influenza con complicanze polmonari, anche Lorenzo Palleschi – Presidente della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot): “La maggior parte dei Pronto Soccorso delle grandi città sono intasati, con il fenomeno del boarding, per cui i pazienti stabilizzati rimangono in attesa di ricovero in altri reparti. In alcuni casi si sono verificati blocchi delle ambulanze”.

L’emergenza sanitaria attuale evidenzia la necessità di rafforzare le risorse ospedaliere e territoriali, per evitare il collasso del sistema sanitario e garantire una corretta assistenza ai pazienti più vulnerabili.

L’incidenza è notevole soprattutto nei bambini sotto i 5 anni di età, in cui è pari a 43,6 casi per mille assistiti. Viene di conseguenza colpito anche il mondo scolastico con un forte incremento delle assenze tra studenti e docenti. Questo sta creando non poche difficoltà nella continuità didattica. Alcune scuole valutano il ritorno alla didattica a distanza. I dirigenti scolastici chiedono indicazioni chiare dalle autorità sanitarie per gestire la situazione.

Per prevenire forme gravi, gli esperti raccomandano la vaccinazione antinfluenzale. Le scuole stanno intensificando le misure igieniche e l’uso delle mascherine, mentre le autorità sanitarie suggeriscono di restare a casa in caso di sintomi influenzali. Un coordinamento efficace tra ospedali, scuole e famiglie è cruciale per ridurre l’impatto sull’apprendimento e garantire la sicurezza.