Giovani ricercatori i più colpiti dai tagli di Trump

Giovane Ricercatore

Donald Trump colpisce ancora, ad accusarne il colpo questa volta è il mondo della ricerca. Tra i più colpiti dai tagli alla National Science Foungation sono i giovani ricercatori, le cui nuove politiche Trumpiane stanno minacciando la loro possibilità di fare carriera.

Una situazione di incertezza di certo non semplice per ricercatori, dottorandi e professori, che sta spingendo o meglio costringendo molti del settore a cambiare lavoro o lasciare il proprio Paese. A questo punto gli USA rischierebbero di veder cambiare rapidamente il loro ruolo nello scenario della ricerca internazionale.

In un articolo pubblicato sulla rivista ‘Nature’ si raccontano le improvvise difficoltà in cui si trovano molti ricercatori all’inizio del loro percorso professionale i cui fondi di ricerca sono stati sospesi a causa dei tagli alla National Science Foundation.

Tra i nomi dei ricercatori spicca quello di Suzanne Autrey – Professoressa associata alla Northern Illinois University, che dichiara: “Alcune delle riforme dell’amministrazione, come il congelamento dei fondi per la ricerca e la riduzione del rimborso per i costi generali delle sovvenzioni federali sono state temporaneamente bloccate dai tribunali. Ma la direzione scelta dall’Amministrazione è chiara e molti ricercatori temono che il sistema di supporto federale su cui hanno imparato a fare affidamento si stia erodendo “.

Il Direttore della rivista ‘Science’Holden Thorp – lancia un appello a tutti i membri del mondo della ricerca, affinché siano uniti per resistere agli attacchi alla scienza da parte di Donald Trump, in particolare a studenti e docenti universitari che chiedono azioni di proteste più dure: “Le prossime settimane potrebbero essere la prova più grande che la comunità scientifica statunitense abbia mai affrontato. Il mio appello ai miei colleghi accademici, in questo momento, è di avere fiducia che i leader della scienza stiano prendendo le decisioni migliori possibili su come procedere, ricordando che il tempismo può essere tutto. È fondamentale ricordare che sono le parole e le azioni di tutti i membri della comunità scientifica (università, riviste, società, associazioni, attivisti e scienziati a formare la voce collettiva della scienza, non una singola affermazione. Col tempo, la polvere si depositerà e le nuove sfide da affrontare saranno chiare”.

Conclude così il suo appello: “abbiamo bisogno di unità e supporto reciproco. Indipendentemente dallo stile e dalle tattiche tutti nella comunità scientifica americana devono attenersi ai principi di indipendenza, valutazione tra pari e inclusione”.

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