Non è la prima volta che all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma si affronta un’operazione del genere, ricordiamo che, già nell’aprile 2024, un team di chirurghi ha dovuto affrontare un doppio trapianto di fegato e rene per due gemelli di 16 anni. L’ospedale oggi celebra una nuovo traguardo: è stato rimosso dal corpo di una bambina di otto anni un tumore al rene di circa 1,5 kg che le aveva invaso anche il cuore.
La bambina, era affetta al rene destro, da un neuroblastoma meglio conosciuto come tumore di Wilms, che colpisce i bambini tra il primo e il quinto anno di vita in particolare tra i 2 e i 3 anni. Generalmente si manifesta con alla presenza di una massa palpabile a livello addominale. Altri sintomi possono essere febbre, stitichezza, nausea, fiato corto, perdita dell’appetito, sangue nelle urine e aumento della pressione sanguigna.
Questo tumore, rappresenta circa il 90% dei tumori renali pediatrici, in Italia la sua incidenza è di circa otto casi ogni milione di bambini. I reni si sviluppano nell’embrione, a partire da particolari cellule staminali chiamate progenitrici, in alcuni casi queste cellule rimangono nel rene anche dopo la nascita e a causa di mutazioni genetiche, possono proliferare in modo incontrollato dando origine al nefroblastoma.
L’intervento, durato più di nove ore, è stato eseguito da un’équipe multidisciplinare. Per effettuarlo è stato necessario, durante la preparazione pre-chirurgica, includere l’uso di tecniche diagnostiche avanzate come la ricostruzione 3D del tumore da rimuovere, realizzata dall’Unitá di Imaging avanzato cardiotoracovascolare e fetale.
Prima di procedere con l’intervento, la bambina è stata sottoposta a sei cicli di chemioterapia, eseguiti da un team di oncologi, coordinati dal Dott. Franco Locatelli, proprio per ridurre la massa tumorale all’interno del corpo così da facilitare l’intervento.
“L’asportazione della massa tumorale che invadeva il cuore , afferma il Professor Lorenzo Galletti, Responsabile di Cardiochirurgia del Bambino Gesù, ha richiesto l’arresto cardiaco l’uso della circolazione extracorporea, procedure complesse che esigono il massimo coordinamento“. Il Professor Galletti conclude dicendo: “Questo intervento dimostra come, unendo competenze avanzate e tecnologie ad avanguardia, possiamo affrontare anche i casi più difficili, restituendo speranza ai nostri giovani pazienti”.
Oggi, dopo una breve permanenza in terapia intensiva, la bambina sta proseguendo positivamente il suo recupero, pertanto il suo percorso terapeutico all’interno dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, proseguirà con sedute di radioterapia addominale e ulteriori cicli di chemioterapia.
Il responsabile dell’Unità Chirurgica Oncologica, Professor Alessandro Crocoli ha affermato: “Questo intervento rappresenta un traguardo straordinario nella chirurgia oncologica pediatrica. Rimuovere un tumore di queste dimensioni, così invasivo, è stato possibile solo grazie a una pianificazione chirurgica estremamente accurata e alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare altamente specializzata” conclude Crocoli “la priorità è stata garantire il miglior risultato possibile, con un approccio personalizzato e sicuro“.