La Federazione nazionale FARE lancia un appello a istituzioni, operatori turistici e cittadini: salvaguardare la biodiversità deve diventare una priorità strategica per il futuro del turismo italiano.
Il monito nasce dall’allarme lanciato dai Giardini di Pomona — realtà d’eccellenza nella conservazione botanica nella zona della Valle d’Itria — che, a causa della siccità, ha perso oltre 200 varietà di fichi, cancellando in pochi mesi oltre cinque anni di lavoro di tutela. L’associazione ha allora lanciato una raccolta fondi per la realizzazione di un pozzo artesiano, che, perforando 400 metri di roccia, permetterà di accedere alla risorsa più preziosa: l’acqua.
“Troppo spesso si discute su chi sappia attrarre più turisti o su chi riesca meglio a proporsi come modello di accoglienza. Ma nel rincorrere primati e riconoscimenti si rischia di perdere di vista ciò che davvero nutre la vocazione turistica di un territorio: la sua identità autentica, il patrimonio naturale e culturale, la biodiversità unica. I Giardini di Pomona sono simbolo di questa ricchezza fragile”. Così Cinzia Capozza, presidente di AEP (Associazione Extralberghiero Puglia) e vicepresidente di FARE (Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera).
“Non possiamo più permetterci di ignorare questi valori – aggiunge Capozza – che rappresentano il motivo profondo per cui un viaggiatore sceglie consapevolmente una destinazione. È ora di superare logiche di divisione sterile: pubbliche amministrazioni e operatori del turismo devono assumersi la responsabilità di custodire insieme ciò che rende vivo e speciale il nostro territorio. I Giardini di Pomona, con il loro straordinario lavoro di conservazione della biodiversità, ci ricordano quanto fragile e preziosa sia questa ricchezza. Perché se un giorno perdessimo questi valori distintivi, nemmeno la migliore intelligenza artificiale sarebbe capace di far rivivere il sapore autentico di un fico”.
La Federazione FARE invita a partecipare attivamente alla campagna di raccolta fondi: 37.000 euro il traguardo da raggiungere per garantire l’accesso all’acqua, linfa vitale per il patrimonio botanico della Valle d’Itria.
Per donare: https://www.produzionidalbasso.com/project/un-pozzo-per-il-futuro-salviamo-insieme-la-biodiversita/