Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare in termini durissimi dell’espansionismo russo e del clima politico internazionale, in un’intervista alla CBS che ha già fatto il giro del mondo. “Se non siamo fermi, lui avanzerà ulteriormente. Non si tratta solo di speculazioni oziose, la minaccia è reale. L’obiettivo finale di Putin è far rivivere l’impero russo e riconquistare i territori attualmente sotto la protezione della Nato”, ha affermato. “Considerando tutto ciò, credo che la situazione potrebbe degenerare in una guerra mondiale”.
Zelensky ha aggiunto che “non ci sarà un posto sicuro, per nessuno”, sottolineando il rischio globale che deriverebbe da un’escalation del conflitto in corso. Un appello esplicito alla comunità internazionale a non abbassare la guardia.
Non è mancato un passaggio critico sul clima politico negli Stati Uniti, e in particolare sul rapporto teso con la nuova amministrazione Trump. Zelensky ha attaccato frontalmente il Vicepresidente J.D. Vance, accusandolo di “giustificare in qualche modo le azioni di Putin”. “Ho cercato di spiegargli che qui non si può cercare una via di mezzo, c’è un aggressore e c’è una vittima. I russi sono l’aggressore, noi siamo la vittima. Tutti lo capiscono”, ha dichiarato.
Tornando poi sulla definizione di “dittatore” che Donald Trump ha rivolto al suo indirizzo, Zelensky ha risposto con amarezza: “Purtroppo, negli Stati Uniti stanno prevalendo le narrazioni russe”. Una frase che lascia intendere il grado di frustrazione e isolamento percepito da Kiev nei confronti di alcuni orientamenti emersi negli Stati Uniti.
Le parole di Zelensky arrivano in un momento di grande incertezza geopolitica, mentre l’Europa discute di difesa comune e l’America si interroga sul futuro del proprio ruolo nello scacchiere globale. L’Ucraina, dal canto suo, cerca di tenere alta l’attenzione sul conflitto, nel timore che l’Occidente smetta di considerarlo una priorità.
