Un “vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi”. E’ il ‘titolo’ di un post pubblicato su X da Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia, con il quale – con domande e risposte – intende rassicurare sul sistema Starlink.
La prima Faq riguarda la sicurezza del sistema: “E’ sicuro? Sì, è molto sicuro”, assicura. “Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links”. E “mentre non ci sono notizie pubbliche di sabotaggi di reti satellitari a bassa orbita – aggiunge – sono numerosi i sabotaggi con grandi danni ai cavi. L’Ucraina – porta come esempio Stroppa – dall’inizio della guerra non solo continua a utilizzarlo, ma ha aumentato il range dei servizi adottati”.
Altra domanda, centrale anche nel dibattito politico che si è acceso in queste ore, è sui dubbi che si possano svendere i dati all’estero. “No“, è la risposta. “Esistono delle configurazioni che permettono di avere il pieno controllo dei dati e una completa sovranità tecnica e legale”.
Nessuno “scandalo”, poi, per il fatto che in Europa si utilizzi tecnologia americana (“tutti i sistemi di comunicazione nei paesi europei utilizzano tecnologie statunitensi” come Microsoft, iOS, il Polo Strategico Nazionale, Google e Oracle) e nemmeno rischi di perdere il controllo delle aziende: “le aziende di telecomunicazioni in Italia – spiega infatti Stroppa – non sono più da anni a completo controllo pubblico”.
Capitolo a parte sulla possibilità di utilizzare, preferendolo, il sistema Europeo: “Non esiste a oggi nessun sistema europeo“, puntualizza. “C’è il progetto IRIS2 con un costo di oltre 10 miliardi che sarà guidato da aziende francesi e tedesche con una compagine minoritaria italiana. Sarà operativo nel 2030 – se tutto andrà bene – con solo 270 satelliti che non saranno sufficienti per coprire il fabbisogno di un singolo stato di medie dimensioni. Starlink, invece, ha capacità di lancio di satelliti e ne ha oltre 7000 attivi e sta per lanciare la nuova generazione di satelliti ancora più potenti“.
E all’ultima eccezione che preventivamente Stroppa pone al posto dei dubbiosi (“Si, però quelli di SpaceX e Musk sono dei pazzi!“) la replica passa attraverso le collaborazioni con il Pentagono, numerosi governi NATO, le missioni per NASA e ESA, le attività in più di 110 paesi nel mondo“.
E se alla fine i giornalisti faziosi dovessero eccepire che “però Musk mi sta antipatico”, Stroppa risponde: “gnè gnè gnè“.