Giorgia Meloni diventa “la prescelta” di Donald Trump, secondo il Guardian. La missione americana della Premier italiana sarà molto più di una semplice visita diplomatica: rappresenterà un delicato gioco di equilibri e un vero test della sua influenza sul presidente statunitense, nel pieno della trattativa sui dazi commerciali.
La Presidente del Consiglio giovedì sarà ricevuta da Trump per il primo bilaterale ufficiale dopo l’insediamento del tycoon a gennaio. Un appuntamento cruciale anche perché Meloni sarà il primo leader europeo a sedersi al tavolo con Trump da quando il Presidente ha imposto e poi sospeso l’inasprimento dei dazi sulle importazioni, facendo tremare l’asse transatlantico.
Secondo l’analisi del quotidiano britannico, da questo incontro dipenderanno diversi equilibri: da un lato, Meloni potrà rafforzare la sua immagine internazionale, confermando la sua naturale sintonia politica con Trump; dall’altro, dovrà evitare di incrinare i rapporti con i partner europei, in particolare dopo le tensioni emerse con la Francia, preoccupata da eventuali fughe in avanti italiane sui negoziati commerciali e sul dossier Ucraina.
Il Guardian sottolinea come la premier si trovi ora in una posizione complessa: “L’incontro rappresenta un’opportunità per consolidare il dialogo con Washington”, scrive il giornale, “ma Meloni sa che ogni passo falso potrebbe incrinare la fiducia degli alleati europei, che temono mosse unilaterali”.
Le attenzioni si concentrano anche sulla recente distanza di Roma dalla “coalizione dei volenterosi” per l’Ucraina, alimentando la percezione che l’Italia stia cercando un proprio spazio autonomo nella nuova geopolitica dominata dall’incertezza.
La missione a Washington è dunque molto più di una stretta di mano: per Meloni sarà il banco di prova definitivo su cui pesare ambizioni internazionali, solidità europea e capacità di influenzare il difficile dialogo con l’amministrazione Trump.
