Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha accusato gli Hezbollah libanesi di non rispettare i termini dell’accordo di cessate il fuoco e ha avvertito che il suo Paese agirà “con la forza”. Katz ha lamentato che i combattenti Hezbollah non si sono ancora ritirati a nord del fiume Litani, nel Libano meridionale, a circa 30 km dal confine israeliano. “Se questa condizione non verrà soddisfatta, non ci sarà alcun accordo e Israele sarà costretto ad agire unilateralmente per garantire il ritorno sicuro dei residenti del nord (di Israele ndr) alle loro case” – ha precisato.
Intanto, il Ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che sono 88 i palestinesi che sono stati uccisi a Gaza nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi israeliani: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito così a quota 45.805, mentre i feriti sono 109.064.
L’Idf sul proprio profilo Telegram ha spiegato che l’organizzazione terroristica ha lanciato numerosi missili dalla Striscia verso Israele e che l’Idf ha colpito numerosi siti di lancio, dai quali sono partiti i missili verso Israele. Prima degli attacchi – chiarisce l’esercito – sono state prese numerose misure “per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso l’uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori attività di intelligence.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato un piccolo gruppo di Ministri nel suo ufficio a Gerusalemme per un incontro sulla sicurezza alle 17:00 di oggi (le 16:00 in Italia): lo scrive il Times of Israel, che cita come fonte un Assistente di uno dei Ministri, che però non ha voluto dire se all’ordine del giorno dell’incontro ci sia la questione degli ostaggi. Secondo la Radio dell’Esercito, saranno presenti anche il Ministro delle Finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich, e il Ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir: entrambi hanno detto che si sarebbero opposti alle proposte avanzate per la liberazione degli ostaggi.
Il Times of Israel riporta che il Tribunale distrettuale di Gerusalemme ha accolto, nel frattempo, la richiesta dell’avvocato difensore di Benjamin Netanyahu di annullare le udienze previste per la testimonianza del primo ministro nelle prossime due settimane, a causa della sua necessità di recuperare a casa dopo un intervento alla prostata.
La Corte ha affermato, inoltre che la difesa e l’accusa dovrebbero organizzare la deposizione di un altro testimone della difesa nei giorni previsti per la testimonianza di Netanyahu. Il Times of Israel riporta anche che il Primo Ministro è stato operato domenica scorsa in anestesia totale per l’asportazione della prostata. I medici hanno raccomandato due settimane di riposo a casa dopo la dimissione dall’ospedale, avvenuta giovedì scorso, ricorda il giornale.