Il volto di Papa Francesco, nel giorno di Pasqua, ne annunciava la “fine vita”

Papa Francesco, nel giorno di Pasqua in cui decise di apparire e salutare i fedeli, mostrava i segni premonitori della morte. Il suo volto ripreso durante la benedizione a distanza dalle telecamere e successivamente ripreso solo da dietro durante il percorso sulla papamobile, mostrava gli occhi infossati, con il volto incavato ed amimico, privo di espressione e di vitalità.

Anche il suo naso era affilato, scarno, dimagrito e sottile, a causa della riduzione del flusso sanguigno nelle parti periferiche e non vitali del corpo umano, dicono i medici che affermano preannuncia, nei malati affetti da gravi patologie, acute o croniche, il probabile ed imminente esito finale.

Questo aspetto del volto nelle persone gravemente ammalate, viene definito col termine di “facies ippocratica”, l’espressione che  è stata descritta per la prima volta da Ippocrate, medico greco considerato il padre della Medicina,  nel suo trattato “Prognostico“. È considerata un segno clinico che può indicare un’imminente fine della vita, anche se può non essere esclusivo di questa fase di una malattia.

E’ spesso presente nei pazienti molto anziani, ma può essere riscontrata anche nei giovani quando è legata agli stadi terminali e alle malattie croniche degenerative. In generale, è una condizione obiettiva che preannuncia la morte, un segno di semeiotica medica che indica lo stadio terminale nel quale si trova il paziente.

Il volto del Papa oggi ricomposto nella para appare invece rasserenato,  come spesso capita nel post mortem alle persone che hanno subito un travagliato e sofferente percorso prima del fine vita.