Sono tante le questioni aperte che oggi animeranno il dibattito nell’Aula parlamentare di Montecitorio sul tema centrale della Giustizia. In primis ci sarà dalle ore 14:00 in diretta streaming, grazie al canale televisivo della Camera dei Deputati anche sulla nostra Testata, la discussione della mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle contro la Ministra del Turismo Daniela Santanchè, rinviata a giudizio per la vicenda della società di sua proprietà Visibilia.
In proposito, c’è da segnalare che probabilmente la mancata risposta della Ministra alle presumibili sollecitazioni della Presidente del Consiglio affinché si dimettesse, sono state disattese e pertanto e’ da ricercare probabilmente in questo motivo il perché, da quanto si apprende, nessun appartenente alla Maggioranza interverrà in difesa e a sostegno della tesi difensiva della Ministra.
L’altra questione all’ordine del giorno, è quella relativa al testo della riforma della Giustizia, ma soprattutto alla separazione delle carriere e in particolare alle recenti tensioni che si sono registrate tra la Magistratura e il Governo. Il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto ha detto oggi, in occasione di un’intervista su Sky, che non c’è alcuna possibilità di discussione sulla riforma della Giustizia, perché è stata scelta e approvata dal Parlamento. Il Viceministro ha ribadito che “il Parlamento fa le leggi e la Magistratura le deve applicare”, mostrando che non ci sia alcuna intenzione di procedere ad una revisione della scrittura della riforma stessa.
L’Onorevole Federico Cafiero de Rao, ex Capo della Procura Nazionale antimafia, ha obiettato che il Governo non ha mai ritenuto di dover dibattere sufficientemente la riforma nell’ambito delle attività parlamentari come sarebbe stato auspicabile uno stato democratico.
Il Viceministro Sisto, in risposta alle affermazioni del nuovo Presidente di ANM, ha anche sottolineato che la conferma da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati dello sciopero di categoria previsto per il 27 febbraio è una “partenza sbagliata”, proprio in merito al nuovo rapporto che Cesare Parodi vorrebbe instaurare con il Governo nell’ambito di un confronto sereno, legittimo e istituzionale.
Sul tavolo, anche la questione relativa ai rapporti con la Corte Penale Internazionale contro la quale il Governo intende promuovere iniziative di dissenso rispetto alle misure e ai provvedimenti adottati.
E per finire nell’Aula di Montecitorio si discuterà anche il caso Albania, dove si prevede che il Governo stia per varare un decreto legge per approvare definitivamente i termini del rimpatrio in Stati “sicuri” di tutti i migranti che, giunti in Italia non avrebbero diritto a restarci, perché non sussisterebbero i motivi di fuga dal loro paese d’origine.