Giorgia Meloni non è l’unico caso, perchè è il quarto Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica ad essere stato iscritto nel registro degli indagati mentre ancora in carica. Prima di lei è toccato a Silvio Berlusconi, Romano Prodi e Giuseppe Conte.
infatti, nella memoria collettiva è rimasto impresso l’invito a comparire ricevuto da Silvio Berlusconi, nel primo dei suoi quattro incarichi. Era il 22 novembre del 1994, il Premier presiedeva a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità transnazionale, davanti a oltre 800 delegati in rappresentanza di 140 Paesi, quando apprese dal Corriere della Sera di essere indagato per corruzione nell’inchiesta sul controllo di TelePiù da parte della Finivest, per presunte irregolarità rispetto a quanto stabiliva la Legge Mammì.
La vicenda relativa al Cavaliere fu l’inchiesta sul caso Ruby, che prese il via dopo la famosa notte in Questura tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando Karima El Mahroug, di origini marocchine, non ancora 18enne e che si faceva chiamare ‘Ruby Rubacuori‘, venne fermata per un furto. Il Presidente del Consiglio, da Parigi, telefonò al Capo di Gabinetto Pietro Ostuni, spiegandogli che la ragazza gli era stata indicata come “nipote del presidente egiziano Mubarak” e che sarebbe arrivata Nicole Minetti, all’epoca Consigliera regionale, per prenderla in affido. Berlusconi fu indagato per concussione perchè, per l’accusa, abusò del suo ruolo di presidente del Consiglio.
Anche Giuseppe Conte fu indagato dalla Procura di Roma mentre era a Palazzo Chigi in due diversi procedimenti. L’iscrizione per peculato fu la conseguenza di una denuncia presentata da FdI per un episodio del 26 ottobre del 2020 ovvero l’intervento della scorta del Premier per fare uscire da un supermercato la sua compagna Olivia Palladino. I PM, inviarono gli atti al Tribunale dei Ministri che archiviò il procedimento. L’altra indagine riguarda il Covid: il Premier e sei Ministri finirono indagati per la gestione dell’emergenza in seguito a oltre 200 denunce di cittadini e associazioni di consumatori. Accusati di reati che vanno dall’epidemia all’omicidio colposo, dall’abuso d’ufficio all’attentato contro la Costituzione. Anche in questo caso il procedimento fu archiviato.
Fu indagato anche l’ex Premier Romano Prodi nell’inchiesta Why Not del pm di Catanzaro Luigi De Magistris. L’iscrizione di Prodi risale al luglio del 2007 e a darne notizia fu il sito Panorama.it. Nei confronti del Presidente del Consiglio il reato ipotizzato era abuso d’ufficio. L’inchiesta riguardava l’attività di un presunto Comitato d’affari del quale avrebbero fatto parte esponenti politici, imprenditori e funzionari dei Servizi Segreti. La posizione di Prodi è stata poi archiviata.