Ddl Sicurezza: pene più severe e maggiori tutele per le Forze dell’Ordine

POLFER CONTROLLI

Il disegno di legge Sicurezza, attualmente in discussione al Senato, mira a rafforzare la protezione delle forze dell’ordine e a rispondere a fenomeni di protesta, con particolare attenzione alle recenti manifestazioni in seguito alla morte di Ramy. Il provvedimento, già approvato alla Camera, introduce nuove aggravanti e reati, aumentando le pene per diversi crimini legati alla sicurezza pubblica.

Una delle principali novità riguarda l’introduzione del reato di rivolta per i detenuti che partecipano a disordini con atti di violenza, minaccia o resistenza. Le pene variano da 1 a 5 anni di reclusione, estese anche alla “resistenza passiva”. Inoltre, vengono applicate sanzioni più severe a chi commette danni durante le manifestazioni, con pene che vanno da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e multe fino a 15mila euro.

Il provvedimento estende il Daspo Urbano, che ora consente ai Questori di vietare l’accesso a determinati luoghi, come le stazioni, a chi è stato denunciato o condannato. La legge introduce anche l’aggravante per i reati commessi all’interno o vicino a stazioni, metropolitane o treni.

Un altro passo significativo riguarda le tutele per le forze dell’ordine. Gli agenti di pubblica sicurezza potranno portare senza licenza determinati tipi di armi anche fuori servizio. Inoltre, vengono introdotte agevolazioni per le spese legali, che possono arrivare fino a 10mila euro per ogni fase del giudizio relativo ad atti compiuti durante il servizio. Gli agenti potranno anche indossare le bodycam per una maggiore trasparenza.

Il disegno di legge introduce anche altre misure importanti, tra cui pene più severe per l’occupazione arbitraria di immobili, il divieto di vendere SIM senza identificazione, e sanzioni penali per chi organizza sit-in su binari e autostrade. Una nuova stretta è prevista contro le navi ONG, con pene fino a 10 anni per i comandanti che non obbediscono agli ordini delle navi da guerra nazionali.

Sul fronte delle politiche antimafia, il disegno di legge prevede modifiche per il controllo delle imprese aderenti ai contratti di rete, oltre a misure per la protezione di collaboratori e testimoni di giustizia. Inoltre, il provvedimento estende da 3 a 10 anni il termine per revocare la cittadinanza in caso di condanna per reati gravi come il terrorismo.

Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’ampliamento dei poteri degli 007. In nome della sicurezza nazionale, gli agenti dei servizi segreti potranno compiere determinati reati senza doverne rispondere, avranno accesso a banche dati pubbliche e potranno mantenere la copertura anche durante procedimenti penali. Inoltre, sarà consentito loro di condurre colloqui con detenuti per raccogliere informazioni.

Infine, il disegno di legge prevede misure in favore del lavoro dei detenuti, agevolando le aziende che impiegano persone detenute anche all’esterno degli istituti penitenziari.

Chiederò, come Capogruppo, nelle prossime ore, di passare direttamente in Aula per la discussione del disegno di legge sulla sicurezza per superare così l’ostruzionismo delle opposizioni in Commissione” – annuncia il Capogruppo di FI in Senato, Maurizio Gasparri, in un comunicato.

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