A far esplodere la contestazione è stato il presunto saluto nazista con cui l’eminenza grigia del sovranismo americano Steve Bannon, curatore della campagna di Trump nel primo mandato. Quello di Banno è un gesto che è stato condannato anche all’interno dei Conservatori, a partire dal lepenista Jordan Bardella che, esprimendo il proprio dissenso e dei Conservatori francesi, ha annullato il suo discorso alla convention trumpiana di Washington. Bannon gli ha risposto affermando di aver fatto un semplice “saluto con la mano. E’ un saluto come faccio sempre, in tutti i miei discorsi, l’ho fatto uguale sette anni fa al Front National” – ha replicato Bannon che ha aggiunto – “Se annulla a causa di quello che i media mainstream dicono del mio discorso significa che non lo ha ascoltato. Questo è indegno“. E poi ha ironizzato dicendo – “Se è così timoroso e si fa la pipì addosso come un ragazzino, allora è indegno e non guiderà mai la Francia”.
In Italia l’Opposizione ha chiesto a Giorgia Meloni di seguire l’esempio di Bardella e annullare il suo speech previsto oggi (in Italia introno alle 19:15). Ma la Premier, secondo quanto è emerso da Fratelli d’Italia, non ha intenzione di cambiare i suoi programmi e domani parlerà in videoconferenza al gotha della Destra americana e internazionale.
L’Opposizone ha usato contro Meloni toni duri – “E’ una vassalla di Trump, si dissoci dal Cpac” – ha detto la Segretaria del PD Elly Schlein, secondo cui “la premier da giorni non dice una parola sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione europea perché non vuole scontentare la nuova Amministrazione americana”.
La rinuncia all’intervento al Cpac è stata chiesta anche da Avs (con Fratoianni e Bonelli) e da esponenti di Italia Viva e +Europa. Gli ultimi attacchi del Presidente americano contro Zelensky hanno colto di sorpresa Palazzo Chigi, diventando oggetto di riflessione, mentre all’interno del Governo ci sarebbero state valutazioni diverse anche sull’opportunità dell’intervento della Premier al Cpac.
Alla fine, comunque, non sono previsti cambiamenti nell’agenda. “Non ho ragione di ritenere che cambi qualcosa rispetto all’intervento” di Meloni alla convention di Washington, “che sarà come sempre ottimo” – ha annunciato Antonio Giordano, segretario generale di Ecr e deputato di Fratelli d’Italia. “Ero in platea durante l’intervento di Bannon e non mi è parso assolutamente abbia fatto un saluto nazista”. Da qui “l’invito” alla “sinistra a smetterla di fare polemiche sul nulla e a confrontarsi sulle idee“.
La Conservative Political Action Conference, come in ogni edizione, intanto invia al mondo messaggi dirompenti o perlomeno lontani dal politically correct. Basta guardare all’iconografia, ad esempio Elon Musk che è salito sul palco mostrando una motosega, regalo del Presidente argentino Javier Milei, simbolo della lotta alla burocrazia.
Bannon ha esaltato il pubblico definendo Donald Trump “uno strumento della provvidenza divina e lo vogliamo anche nel 2028″ – è stato il suo appello, andando contro i principi della democrazia americana che impediscono ad un Presidente di correre per tre mandati.