Consulta dei Giudici: il quorum bipartisan e il puzzle dei nomi

Senato della Repubblica

Lunedì sera, o al più tardi martedì mattina, si sapranno i nomi dei quattro giudici costituzionali di nomina parlamentare, che dovranno completare il plenum della Corte Costituzionale, attualmente composto da 11 membri. L’elezione, prevista per martedì 14 gennaio alle 13, richiede un accordo bipartisan, con il quorum fissato ai tre quinti.

Per giungere a una decisione condivisa, i leader del centrodestra e del centrosinistra si confronteranno lunedì, seguiti da un ulteriore incontro tra i due poli.

Una prima intesa sembra delinearsi riguardo alla distribuzione dei nomi: due giudici verranno espressi dal centrodestra, uno dal centrosinistra e il quarto dovrà essere un profilo eminentemente tecnico, condiviso da entrambe le forze politiche.

Un accordo cruciale sarà quello di garantire la presenza di almeno una donna tra i quattro designati, evitando al contempo nomi divisivi, che potrebbero provocare veti reciproci.

Il profilo tecnico sta suscitando discussioni. Inizialmente, si era fatto il nome di Valeria Mastroiacovo, docente di Diritto Tributario, ma il centrosinistra non ha espresso piena convinzione. Tuttavia, potrebbe essere favorevole a un’altra proposta: l’avvocata generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli. Altri nomi di rilievo sul tavolo includono le costituzionaliste Lorenza Violini, Giuditta Brunelli, Carmela Camardi e Luisa Corazza, docente di Diritto del Lavoro, che già vanta una connessione con l’ex presidente della Corte Silvana Sciarra.

Nel centrodestra, FdI ha espresso l’intenzione di proporre Francesco Saverio Marini, noto costituzionalista e consigliere giuridico della Premier Meloni, mentre il secondo nome potrebbe arrivare da FI, con possibili candidati come il viceministro Francesco Paolo Sisto o il senatore Pier Antonio Zanettin. Quest’ultimo, tuttavia, sarebbe oggetto di un delicato passaggio diretto dalla politica parlamentare alla Corte, un percorso che solleva qualche perplessità.

Nel centrosinistra, la proposta di Andrea Pertici, costituzionalista, ha suscitato divisioni. Un’alternativa gradita potrebbe essere Massimo Luciani, già presidente dell’Associazione italiana costituzionalisti e difensore della regione Puglia davanti alla Consulta. La decisione finale potrebbe essere presa martedì, dopo il confronto interno ai gruppi parlamentari del Pd.

L’esito di questi incontri sarà cruciale per definire i volti che completeranno la Corte Costituzionale e, con essa, per il futuro del sistema giuridico del Paese.

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