Il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, da poco designato Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha rivolto il proprio pensiero di carabiniere, di militare e di cittadino a sostegno dei militari dell’Arma e degli italiani che stanno vivendo uno dei momenti più difficili della nostra storia, dal dopoguerra ai giorni nostri, e non solo per gli evidenti episodi di tensioni e violenze interne al nostro Paese, ma anche per i timori a causa dei pericolosi conflitti che interessano l’Europa e il Medio Oriente, affermando il principio secondo il quale, proprio in queste circostanze, occorrono più che mai “Dedizione e coraggio per superare ogni sfida“.
Un’attenzione particolare rivolta anche ai Carabinieri italiani impegnati nelle missioni internazionali in ambito NATO come KFOR nei Balcani, in Kosovo dove, i militari dell’Arma facenti parte del Contingente delle Forze Armate italiane, svolgono attività di Polizia Giudiziaria unitamente alla locale Kosovo Police della quale curano anche gli aspetti addestrativi, e in Libano dove svolgono compiti di Polizia Militare e attività addestrativa delle Forze di Polizia libanesi nell’ambito della Missione UNIFIL.
In entrambe le missioni, i Carabinieri italiani svolgono un’intensa ed apprezzata attività di assistenza umanitaria alle fasce più deboli della popolazione locale. I nostri Carabinieri sono presenti in vari “teatri di operazioni” all’estero, in Paesi con elevata criticità politica e sociale e adempiendo a compiti prevalenti di attività addestrativa delle locali Forze di polizia e ovviamente di intelligence.
Di seguito il messaggio integrale del Comandante Generale dell’Arma.
In questi primi mesi da Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ho potuto constatare, giorno dopo giorno, anche in momenti difficili e delicati sotto il profilo operativo, in Italia e all’Estero, la capacità, la dedizione e il coraggio di Voi Carabinieri.
Emerge continuamente l’affidabilità dell’Arma nella tutela delle comunità dove viviamo, nel prevenire i reati e nel reprimerli, ma soprattutto nell’azione di vicinanza al cittadino che sappiamo esprimere. È un segno importante dell’umanità che contraddistingue da sempre la figura del Carabiniere e lo pone anche, nell’immaginario collettivo, come punto di riferimento di tutti e baluardo contro le ingiustizie.
In questi ultimi giorni ci sono stati ripetuti episodi di scontri in alcune piazze italiane con le Forze dell’ordine, fatti che dimostrano la difficoltà del Vostro servizio. Per questo Vi esorto a improntare sempre la Vostra condotta sulle procedure operative alle quali siete addestrati, che costituiscono la linea d’azione per intervenire tutelando sé stessi e ogni altra persona.
La nostra professionalità è la risposta migliore anche a inopinati commenti che sono ingiustamente apparsi su alcuni organi di informazione in questi giorni. Sono quindi certo che proseguirete nel Vostro lavoro, come sempre, con entusiasmo e senso del dovere, in piena sintonia con l’Autorità giudiziaria e con le altre Forze di Polizia.
Carabinieri, come in ogni momento di difficoltà, voglio ricordarVi l’importanza della Vostra missione e il valore del Vostro impegno quotidiano e insieme, come sempre, supereremo ogni sfida. Continuate a servire con dedizione e onore, perché la Vostra determinazione e il vostro coraggio sono la forza di questa Istituzione. Sono fiero di voi, Vi ringrazio profondamente e, con l’orgoglio di essere il Vostro Comandante Generale, saluto Voi e le Vostre famiglie con ammirazione e con affetto sincero.
Il Comandante Generale
Generale di C.A. Salvatore Luongo
In merito in particolare all’episodio di Milano, in cui ovviamente spiace profondamente apprendere della morte di un giovane di 19 anni, vale la pena di sottolineare che ad un ALT delle Forze dell’ordine, che rappresentano l’autorevolezza dello Stato e che in quel momento stanno svolgendo il proprio lavoro, ogni cittadino ha il dovere di fermarsi.
I Carabinieri, nel momento in cui avevano intimato l’Alt ai due giovani a bordo della moto, non erano in possesso di alcuna informazione di chi fossero e tra le motivazioni della loro fuga sarebbe potuta anche esserci quella di essersi resi responsabili, poco prima, di una rapina, o avrebbero potuto essere armati ed intenzionati a compiere un delitto di altra natura e in questo casi, il potenziale intento criminale sarebbe potuto essere stato scongiurato solo fermandoli.
Possiamo dire con assoluta certezza che per i Carabinieri, era assolutamente imprescindibile tentare di fermare ed identificare, nell’immediato, chi stava fuggendo indipendentemente da quale poi fosse il reale motivo della fuga e soprattutto nessuno dei militari dell’Arma poteva essere certo che le persone in fuga non fossero addirittura armate e potessero rispondere al fuoco come già accaduto in diversi episodi del passato.
Sarà l’inchiesta della Magistratura a giudicare la legittimità o meno dell’intervento dei Carabinieri e delle modalità con cui questo è avvenuto. Ogni commento a priori è semplicemente strumentale, privo di significato e rischia di offendere la dignità di tutti i protagonisti dell’episodio che, certamente, non si sarebbe verificato e tantomeno avrebbe avuto un esito così drammaticamente fatale, se, responsabilmente, si fossero rispettate le leggi.