L’Italia è l’unico paese che possiede assetti dell’Esercito specializzati in attività da svolgere in ambienti montani non permissivi, in alta quota, caratterizzati dalle capacità di ogni singolo militare di affrontare e operare in situazioni estreme, caratterizzate da articita’, verticalità e internazionalità.
L’Italia è, infatti, l’unico Paese europeo che dispone delle Truppe Alpine, perché è cinto a nord da un’estesa e possente catena montuosa, le Alpi, le montagne più alte d’Europa, dalle quali, questi assetti dell’Esercito dotati di una elevata specializzazione e professionalità, derivano la propria stessa denominazione.
Le Truppe Alpine danno vita da qualche anno a “Volpe Bianca 2025”, un’attività addestrativa internazionale che si svolge sulle Dolomiti, con vari focus e dimostrazioni anche sulle più avanzate tecnologie per la Difesa. L’esercitazione ha visto per cinque giorni oltre 1.300 militari addestrarsi sulle Dolomiti tra Alto Adige e Veneto, per testare soprattutto lo sviluppo della capacità artica della Forza Armata.
Hanno partecipato sul campo gli assetti del 5° e del 7° Reggimento Alpini, del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger”, del 5° Reggimento Artiglieria “Superga”, dell’Aviazione dell’Esercito e degli specialisti del 2° Reggimento Genio Guastatori, del 28° Reggimento “Pavia” e del 2° Reggimento Trasmissioni Alpino, con il supporto logistico della Brigata “Julia”.
Nello scenario operativo di “Volpe Bianca”, si è svolta anche l’esercitazione “Arctic Shield”, un’esercitazione ad elevato contenuto tecnologico, con dimostrazioni di capacità cibernetiche in ambiente innevato assimilabile a quello artico a cura del 9° Reggimento sicurezza cibernetica ‘Rombo’, che ha impiegato alcuni moderni apparati a pilotaggio remoto e sistemi di guerra elettronica, con la funzione fondamentale di abilitare la manovra degli alpini del 3° Reggimento della Brigata “Taurinense“, insieme agli altri Reparti impiegati sul terreno.
Con i mutamenti geopolitici in atto e le grandi potenze come USA, Russia, Cina e India, che puntano ad ampliare la propria sfera di influenza e i propri domini nel continente artico, si aprono nuovi scenari, sia dal punto di vista economico che strategico militare, ed emerge sempre più da parte dei Paesi europei l’esigenza di difendere gli interessi nazionali e poter operare anche in contesti geopoliticamente molto complessi e sfidanti.
L‘Osservatorio di Intelligence sull’Artico della Società Italiana di Intelligence (SOCINT) ha partecipato all’appuntamento dell’Arctic Forum – Dolomites 2025, una conferenza internazionale che si è svolta al termine dell’esercitazione, rivolta a coprire i componenti fondamentali di una strategia artica in termini di “fini”, “modi” e “mezzi”.
Sono stati affrontati da una prospettiva multidisciplinare i temi più attuali sulle sfide dell’Artico, evidenziandone gli interessi strategici, di sicurezza ed economici, e con alcuni focus sugli approcci militari per la difesa degli interessi nazionali e sulle nuove tecnologie che abiliteranno le capacità militari in quella regione.
L’evento internazionale ha visto la partecipazione di Rappresentanti dei settori diplomatico, militare, accademico e della ricerca, con l’obiettivo di poter delineare una visione strategica condivisa per la salvaguardia degli interessi nazionali in quella regione.
L’Arctic Forum ha rappresentato un’opportunità unica anche per il networking produttivo e il team-building tra gli stakeholder presenti all’evento.
Il Forum si è aperto con gli interventi del Generale D. Michele Risi, Comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano che ha letto il messaggio inviato dal Ministro della Difesa, assente per altri importanti impegni istituzionali, e dell’Ambasciatore Francesco Maria Talò.
La conclusione e le considerazioni finali sono state appannaggio del Generale di C.A. Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e della Sottosegretario alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti.
