Il Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha detto al Presidente ucraino Zelenski che – “Kiev ha il pieno appoggio del Regno Unito e noi resteremo con voi e l’Ucraina finché sarà necessario. Londra – ha aggiunto – ha una determinazione assoluta e incrollabile per raggiungere ciò che entrambi vogliamo, ovvero una pace duratura per l’Ucraina basata su sovranità e sicurezza“.
Al termine dell’incontro tra i due leader, il Regno Unito ha annunciato lo stanziamento di un prestito di ulteriori 2,26 miliardi di sterline, da spalmare nei prossimi anni, all’Ucraina per sostenerla di fronte alle conseguenze della guerra con la Russia. L’accordo verrà sottoscritto domani dai due titolari delle Finanze: il Ministro ucraino Marchenko e la Cancelliera dello Scacchiere britannica, Rachel Reeves.
Zelensky ha affermato che – “ il prestito concesso dal Regno Unito sarà utilizzato per produrre armi in Ucraina” – e ha definito quello con Starmer – “un incontro importante e caloroso“.
“Nel corso dei nostri colloqui – ha detto Zelenski – abbiamo discusso delle sfide che oggi attendono l’Ucraina e l’intera Europa, del coordinamento con i partner, delle misure specifiche per rafforzare le posizioni dell’Ucraina e porre fine alla guerra con una pace giusta, nonché affidabili garanzie di sicurezza”.
Al termine dell’incontro il Presidente ucraino ha detto – “siamo fortunati ad avere partner così strategici e a condividere con loro la stessa visione di ciò che la fiducia nel futuro dovrebbe significare“.
Intanto, Palazzo Chigi ha comunicato che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto ieri sera una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, in vista dell’incontro che domani terrà a Londra con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Un vertice tra Stati Uniti e UE, questa la proposta che la Presidente del Consiglio porterà oggi sul tavolo dei leader europei, in occasione del summit sulla sicurezza dell’Ucraina (e dell’Europa) organizzato a Lancaster House da Starmer, dopo il vertice parigino all’Eliseo dello scorso 17 febbraio.
Al summit sarà presente anche Zelensky.
Dopo il plateale scontro tra Donald Trump e Volodomjr Zelenski, la Presidente del Consiglio Meloni ha invitato l’Occidente a non dividersi e ha chiesto un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati.
Un incontro, ha spiegato la Premier, “per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro“.
Francia, Germania, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania tra i Paesi presenti al vertice, che vedrà la partecipazione del Segretario Generale della NATO Mark Rutte, della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
Presenti inoltre la Turchia e, a sorpresa, anche il Canada. Ottawa ha infatti confermato ieri sera la partenza per la capitale britannica di Justin Trudeau, che non era stato citato tra i leader invitati da Starmer quando, durante la sua visita a Washington dei giorni scorsi, il Ptemier britannico aveva parlato del summit.
Un vertice nato in origine, spiegava Stramer prima dello strappo tra Washington e Kiev, per portare avanti l’azione sull’Ucraina e sulla sicurezza. “Scopo del vertice sarà quello di promuovere l’azione europea sull’Ucraina, dimostrando il nostro incrollabile sostegno collettivo per garantire una pace giusta e duratura e un accordo duraturo che garantisca la futura sovranità e sicurezza dell’Ucraina” – aveva affermato Downing Street, che si concentrerà sul – “rafforzamento della posizione dell’Ucraina ora, incluso il continuo sostegno militare e l’aumento della pressione economica sulla Russia“. Nei piani, sottolineare ancora una volta la necessità di un “accordo solido e duraturo che garantisca una pace permanente” e discutere dei “prossimi passi nella pianificazione di solide garanzie di sicurezza“.
Ora, la situazione che l’Europa deve affrontare dopo lo scontro tra Zelenski e Trump è ben più grave.