Trump vuole le terre rare di Kiev

Trump e Zelensky

Donald Trump vuole il tesoro dell’Ucraina, “le terre rare” di Kiev, in cambio degli aiuti degli Stati Uniti al paese che da quasi 3 anni è in guerra con la Russia.

Il tycoon, che nelle ultime ore ha fatto riferimento a contatti con entrambi i paesi per porre fine al conflitto, nello Studio Ovale fissa le condizioni del dialogo con Volodymyr Zelensky: Trump punta a negoziare un “accordo” con l’Ucraina affinché Kiev offra una “garanzia” sulle sue “terre rare”, le immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti.

Stiamo cercando di trovare un accordo con l’Ucraina in base al quale loro porterebbero in garanzia le loro terre rare e altre cose in cambio di ciò che noi diamo loro. Stiamo dando soldi e risorse, l’Europa spende molto meno di noi. Dovrebbe pagare almeno quello che paghiamo noi, invece è indietro di miliardi di dollari” – ha detto il Presidente degli Stati Uniti.

Le ‘terre rare’ sono i preziosi elementi che vengono ricavati dai depositi minerari e che hanno un ruolo fondamentale per settori strategici: dal nucleare all’industria militare, dalla medicina all’aerospazio.

L’Ucraina è potenzialmente uno dei primi 10 paesi per risorse minerarie:nel suo sottosuolo c’è il 5% del totale delle risorse planetarie. Prima dell’inizio della guerra, il paese aveva creato circa 20mila depositi minerari. Quelli attivi erano oltre 3mila.

L’Ucraina è ricca di titanio, litio, berillio, manganese, gallio, uranio, zirconio, grafite, apatite, fluorite e nichel. Nonostante la guerra, il paese possiede le riserve di titanio in Europa (il 7% delle riserve mondiali): il titanio è fondamentale per l’industria militare, aerospaziale, medica, automobilistica e marittima.

Kiev controlla anche una delle più grandi riserve confermate di litio in Europa (circa 500.000 tonnellate), materiale vitale per batterie, ceramiche e vetro.

L’Ucraina inoltre è il quinto produttore di gallio al mondo, essenziale per semiconduttori e LED, ed è stata un importante produttore di gas neon, producendo il 90% del neon altamente purificato richiesto dall’industria dei chip statunitense.


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