Trump e caso CPI: l’Italia non firma contro gli Usa

Meloni Piantedosi La Russa

Donald Trump ha preso una decisione drastica, ritirando al presidente Joe Biden l’accesso a informazioni classificate, una mossa che il tycoon ha giustificato come una risposta alla decisione di Biden nel 2021 di privarlo dello stesso accesso, quando l’allora presidente americano aveva ordinato all’intelligence di fermare la condivisione di dettagli sulla sicurezza nazionale con l’ex presidente. La vendetta di Trump si estende anche ai vertici del Kennedy Center, di cui si è proclamato presidente, rimuovendo diversi membri del consiglio.

Intanto, 19 stati democratici hanno fatto causa al presidente degli Stati Uniti e al segretario al Tesoro, Scott Bessent, accusandoli di aver consentito allo staff di Elon Musk di accedere ai dati riservati del dipartimento del Tesoro. La situazione si complica ulteriormente con le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha auspicato un’espansione della presenza della Nato in Groenlandia, in seguito alle spinta di Trump per ottenere il controllo dell’isola.

Nel frattempo, l’Italia ha scelto di non firmare la dichiarazione di 79 Paesi membri della Corte Penale Internazionale (CPI) contro le sanzioni imposte da Trump nei confronti della Corte dell’Aja. Mentre gran parte dei principali Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna, hanno firmato la dichiarazione di protesta, l’Italia ha deciso di mantenere una posizione più cauta e non ha aderito alla critica.

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