L’esplosione del caso spionaggio tramite uno spywere realizzato da “Paragon” nel nostro Paese, e il fatto che sua stata la stessa azienda israeliana a strappare il contratto di fornitura del software all’Italia, accusando il Governo italiano di aver violato le regole di ingaggio dello spyware, in quanto usato contro operatori dell’informazione e del terzo settore, spiega quanto la difesa d’ufficio del Governo tramite una nota stampa, non regga più di tanto e soprattutto non sia sufficiente a fare chiarezza.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dovrebbe assicurare la disponibilità del suo Esecutivo a rispondere al Comitato parlamentare per la sicurezza delle informazioni della Repubblica, il Copasir, che sovrintende il controllo dei Servizi Segreti, sebbene le Opposzioni chiedano a gran voce che Meloni riferisca urgenetmente in Parlamento e con altrettanta d’urgenza convochi una conferenza stampa, per rispondere alle domande dei giornalisti e fugare ogni possibile dubbio sull’estraneità ad attività di spionaggio a carico di privati cittadini e soggetti tutelati.
Poco fa, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato che il Governo riferità al Copasir.