“Esprimo profonda e commossa gratitudine al governo e alla nostra diplomazia per l’impegno straordinario che ha permesso di ottenere, in tempi rapidissimi, un risultato davvero eccezionale. A Cecilia Sala e alla sua famiglia giunga il mio abbraccio e quello del Senato della Repubblica”, scrive sui social, Ignazio La Russa Presidente del Senato. “Accogliamo con gioia e sollievo la notizia del ritorno a casa di Cecilia Sala. Esprimo un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla sua liberazione: dalle autorità italiane, impegnate con determinazione, al personale diplomatico e a quanti hanno collaborato per giungere a questo risultato. A Cecilia Sala va il nostro abbraccio, con l’augurio che possa presto ritrovare serenità accanto ai suoi cari“: così il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.
“Cecilia Sala liberata, è in viaggio per l’Italia, bentornata”, scrive il Vicepremier Matteo Salvini in un messaggio sui social. “Abbiamo il cuore e il morale alle stelle“, dice all’Adnkronos Carlo Nordio, Ministro della Giustizia.
Un lungo applauso bipartisan ha accolto nell’Aula del Senato la notizia della liberazione di Cecilia Sala in Iran. “Con grande gioia annuncio che la giornalista Cecilia Sala è stata liberata ed è in viaggio verso l’Italia” – ha detto in Senato la Presidente di turno, Mariolina Castellone. Per il Governo è intervenuta la Sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi “Grazie alla nostra diplomazia, alla nostra intelligence e alla leadership esercitata dalla nostra presidente del Consiglio” – ha detto l’esponente dell’Esecutivo. Lungo applauso anche nell’aula della Camera, in apertura di seduta.
“Cecilia Sala torna a casa. E questo è quello che conta davvero. Grazie a tutti quelli che hanno lavorato, con determinazione e discrezione, per questo risultato che restituisce onore all’Italia”. Così su X Beppe Provenzano, Responsabile Esteri nella Segreteria del PD.
“Siamo profondamente sollevati per la liberazione di Cecilia Sala, la cui detenzione è stata e rimarrà una pagina agghiacciante del giornalismo e non solo. Di fronte all’ennesimo, fisiologico quanto incerto momento di impattanti e irreversibili mutamenti riguardanti i meccanismi dell’informazione, non ultimo il recente cambio di policy sul fact-checking da parte di Zuckerberg, è quantomai necessario che la politica italiana renda prioritaria nella propria agenda la sicurezza dei giornalisti ai quali si ha l’obbligo di garantire un ecosistema sicuro in cui possano svolgere il proprio lavoro liberamente e senza punizioni, ritorsioni e intimidazioni”. Lo ha affermato il Senatore M5S Pietro Lorefice, Segretario di Presidenza del Senato e Capogruppo M5S in Commissione politiche UE di Palazzo Madama.