Scontro tra Giuli e Salvini sul dl Cultura

Colosseo

Scontro nella maggioranza per l’assalto della Lega alle Soprintendenze che mina la tutela del nostro patrimonio culturale. Le lega utilizza la scusa di semplificare e di togliere alle soprintendenze il potere di intervenire in casi cruciali. Gli esponenti del M5S in Commissione Cultura della Camera e del Senato lo ritengono un colpo di mano inaccettabile, che rischia di compromettere irrimediabilmente la capacità dello Stato di proteggere la nostra storia e la nostra identità. In una nota gli esponenti del M5S dicono: “Oggi ci aspettiamo che il Ministro dimostri autonomia e fermezza, tenendo la schiena dritta di fronte a questa manovra pericolosa, impedendo al suo partito di piegarsi ai diktat della Lega, e agendo con senso di responsabilità per fermare questo scempio. Noi lo diciamo fin da subito: non accetteremo riformulazioni né compromessi di comodo utili solo a risolvere la battaglia interna alla maggioranza, ma potenzialmente idonei a comprimere la tutela del patrimonio culturale. La protezione della nostra storia non è merce di scambio: va difesa con determinazione, senza ambiguità e senza cedimenti”

La maggioranza si scontra sul decreto Cultura con Lega e FdI. Lo scontro riguarda direttamente i i due Ministri: Matteo Salvini e Alessandro Giuli. Il dissidio parte da un emendamento al provvedimento che è all’esame della commissione Cultura della Camera in prima lettura, in vista della sua conversione. A presentarlo come primo firmatario è un deputato della Lega, vicepresidente della commissione parlamentare per la Semplificazione e componente della commissione Ambiente e Lavori pubblici: la proposta prevede di svuotare il potere delle Soprintendenze di rendere vincolante il loro assenso all’esecuzione di una serie di interventi su aree tutelate. Dall’apertura di strade alla posa, ad esempio, di condotte in zone sottoposte a tutela o di cartelli pubblicitari in prossimità di beni paesaggistici.

Ovviamente questo scatena una reazione dell’opposizione che punta il dito sul Ministro delle Infrastrutture Salvini che dalle sue pagine social ha messo il veto sulla proposta scrivendo: “Più semplificazione e meno burocrazia, seguendo la linea del Salva-Casa” lo slogan del partito che vuole affidare ai Comuni l’ultima parola su tutte le decisioni urbanistiche e paesaggistiche che non riguardano i grandi monumenti.

Oltre all’opposizione, le critiche arrivano dal Ministero della Cultura che in commissione esprime parere negativo, con richiesta di ritiro, sull’emendamento della Lega. Un gesto clamoroso a cui fa seguito una risposta altrettanto netta da parte della Lega: “Su richiesta di migliaia di cittadini, imprenditori e associazioni la Lega intende proseguire la battaglia per sburocratizzare“.

Ora quindi da una parte c’è il pressing di Salvini sugli alleati e dall’altra Giuli che è contrario a qualunque ipotesi di modifica contenente la dicitura “parere obbligatorio ma non vincolante delle Soprintendenze”.

Per ora il provvedimento è ancora all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula della Camera convocata oggi per la discussione generale sul decreto.

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