Ponte sullo Stretto, gli ambientalisti denunciano l’Italia alla Commissione UE

Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno presentato un nuovo reclamo alla Commissione europea contro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Le associazioni accusano l’Italia di aver violato la normativa comunitaria in materia ambientale e chiedono la riapertura della procedura di infrazione, già avviata in passato ma poi archiviata quando il progetto era stato accantonato.

Durante una conferenza stampa alla Camera, le organizzazioni hanno spiegato che si tratta della terza azione legale portata avanti in pochi mesi: il primo passo è stato il ricorso al Tar del 19 dicembre 2024, seguito dalla diffida al Cipess del 28 febbraio 2025.

Secondo gli ambientalisti, il governo ha ignorato i principi di prevenzione e precauzione su cui si basano le valutazioni ambientali europee. “Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina deve essere fermato per il bene dell’ambiente e delle casse dello Stato”, hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni.

Le criticità sollevate riguardano i costi dell’opera, definiti in “costante lievitazione” e ormai superiori ai 14 miliardi di euro, e l’impatto sui siti della rete Natura 2000 situati ai due lati dello Stretto. L’area attraversata dal progetto rappresenta una delle rotte migratorie più importanti d’Europa, utilizzata ogni anno da milioni di uccelli di interesse conservazionistico.

Le associazioni ambientaliste chiedono alla Commissione europea di intervenire con urgenza per fermare un’opera considerata dannosa, costosa e non conforme alle direttive ambientali dell’Unione.