Salario Minimo: la magistratura costretta a colmare vuoti del legislatore mentre il Governo fa orecchie da mercante. Maria Cecilia Guerra, Responsabile Lavoro nella Segreteria Nazionale e Arturo Scotto Capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera, del Partito Democratico hanno commentato con una nota inviata agli Organi di Stampa la insufficienza del salario minimo in Italia rispetto anche agli altri Paesi europei.
Nella nota scrivono: Il caso dei lavoratori che alla Scala, al Piccolo Teatro, alla Fiera di Milano lavorano per 5-6 euro all’ora, sanzionato dalla Procura di Milano, dimostra, ancora una volta, che la magistratura è costretta a svolgere un ruolo di supplenza nei confronti di un legislatore indifferente al mancato rispetto dell’articolo 36 della Costituzione, che richiede che le retribuzioni siano proporzionali alla qualità e quantità del lavoro svolto, e sufficienti a garantire un’esistenza libera e dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia. La mancata approvazione di un salario minimo legale obbliga il giudice a fare riferimento a parametri esterni, come la soglia di povertà o la Naspi, con il rischio di interpretazioni e applicazioni differenti.
Quanto dobbiamo aspettare ancora – si legge nella nota – perché anche il nostro Paese si doti di uno strumento legale di garanzia del salario dei lavoratori? Quanto dobbiamo aspettare ancora perché il ricorso ad appalti e subappalti cessi di essere una modalità per andare alla ricerca della compressione dei costi del lavoro creando sempre più diffuse moderne schiavitù? I termini di adozione della direttiva europea sul salario minimo sono scaduti, ma il Governo e la maggioranza fanno orecchie da mercante. Noi ci batteremo invece perché si apra al più presto nuovamente la discussione in Parlamento della legge di iniziativa popolare sul salario minimo che ha raccolto le firme e il consenso di tantissime persone“.