Omofobia, Schlein: solidarietà a ragazzi aggrediti

Torino, In migliaia al Torino Pride, la marcia per i diritti degli omosessuali, che quest’anno porta lo slogan di “Orgoglio e Pregiudizio”. Un gruppo di ragazzi sfila al Pride.

In una nota la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha scritto – Solidarietà ai due ragazzi picchiati violentemente la notte di capodanno a Roma, vittime di una brutale aggressione omofoba, l’ennesima nel nostro Paese che rimane tra gli ultimi in Europa senza una legge contro i crimini d’odio. E solidarietà anche al Cassero di Bologna, colpito da un raid vandalico che rappresenta il terzo episodio nel giro di un paio di mesi. Non è accettabile la sempre più frequente violenza verso la comunità LGBTQIA+.

Le Istituzioni tutte – ha rimarcato la Segretaria – devono unire le proprie voci per contrastare l’odio e le discriminazioni, per garantire il pieno rispetto dell’articolo 3 della nostra Costituzione.

È preoccupante che dalla destra al Governo – commenta la leader dei Dem – non arrivi mai una sola parola di condanna di queste aggressioni. Anzi, con un linguaggio ormai sdoganato e disinvolto pure nelle istituzioni, dà legittimazione alle discriminazioni.

I dati della rete ILGA – spiega Schlein – dimostrano che dove mancano leggi che riconoscono e tutelano i diritti LGBTQIA+ sono più frequenti le aggressioni e le discriminazioni. Dobbiamo ribadire con forza la necessità di approvare una legge come il ddl Zan, che punisce i crimini mossi dall’odio, per cui il Partito Democratico intende continuare a battersi. Alle persone colpite ogni giorno da queste discriminazioni diciamo chiaramente: non siete sole”.

Sull’episodio è intervenuto anche Alessandro Zan, Responsabile Diritti del Partito Democratico ed europarlamentare – Il 2025 si apre con un violentissimo attacco omofobo a Roma, dove un branco di 10 persone ha aggredito due ragazzi, Matteo e Stephano. Prima gli insulti, poi il pestaggio nella notte di Capodanno. L’enorme ritardo delle istituzioni e della politica italiane nell’approvare una legge contro i crimini d’odio ha un nome preciso: complicità. Perché uno Stato che non tutela tutte le sue cittadine e tutti i suoi cittadini è complice degli aggressori, in piena violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e libertà.

Siamo al lavoro in Europa – conclude nella nota Zan – perché tutti gli Stati membri dell’Unione adottino delle misure omogenee contro l’odio, le discriminazioni e le violenze. Perché ogni violazione dei diritti è un attacco all’Unione stessa.

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