Nordio:”Il dissenso è il sale della democrazia”.

Inaugurazione anno giudiziario

Dopo che ha preso la parola il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, in segno di protesta contro la riforma della separazione delle carriere, i Magistrati, presenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’Appello di Napoli, stanno abbandonando il Salone dei Busti di Castel Capuano.

I Magistrati indossano la toga e una coccarda tricolore, tra le mani hanno un pieghevole con i principi fondamentali della Costituzione.

Il Guardasigilli Carlo Nordio commenta: “Il dissenso è il sale della democrazia e ringrazio i Magistrati per aver espresso il loro dissenso in maniera composta. Ma pensare che un ex Magistrato come me, che ha servito lo Stato per oltre 30 anni, possa avere l’obiettivo di umiliare la magistratura è ingiusto”.

I Magistrati hanno esposto la Costituzione mentre risuonavano le note dell’inno di Mameli. La protesta dell’Anm è contro la riforma della separazione delle carriere approvata in prima lettura dalla Camera nei giorni scorsi

A Milano, molti giudici e Pm milanesi e alcuni procuratori della sede del distretto della corte d’appello si sono schierati compatti davanti sulla scalinata davanti all’ingresso principale di Palazzo di giustizia con addosso la toga, una coccarda tricolore e una copia della Costituzione e hanno srotolato due striscioni che riportano frasi di Pietro Calamandrei.

L’ex Pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, presente sabato mattina al sit-in delle toghe milanesi per protestare contro la riforma costituzionale della giustizia, ha detto: “Quello che sta succedendo è molto dannoso per i cittadini e per l’organizzazione dello Stato. Credo sia necessario richiamare l’attenzione perché secondo me è molto grave”.

Il Presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo la cerimonia per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario a Milano, rispondendo alle domande dei cronisti sui temi della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e sulle proteste dei Magistrati ha dichiarato: “Purché tutto sia nell’alveo della Costituzione, nessuno può arrogarsi il diritto di cancellare quelle che sono le decisioni che prende il Parlamento, ma deve prenderle avendo capacità di ascolto e di confronto“.

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