Parte male la settimana della Borsa USA. Alle 19:00 di ieri il Dow Jones ha ceduto il 2,6%, l’S&P 500 il 2,8% e il Nasdaq il 3,1%. Le Borse americane pagano le tensioni commerciali con la Cina e l’assenza di progressi nei negoziati con gli altri Paesi colpiti dai dazi, Europa in testa.
Ci sono timori tra gli investitori per il ventilato licenziamento del Presidente della FED, Jerome Powell, da parte di Trump, perché se ciò si verificasse verrebbe messa in discussione l’indipendenza della Banca centrale americana.
Tra i titoli più critici civsonon Tesla (-7%), Nvidia (-5,7%), Chevron (-3,7%), Amazon (-3,6%), Apple (-3,1%) e Boeing (-2,75%), in una seduta caratterizzata prevalentemente dal segno meno.
La forte volatilità e l’incertezza hanno fatto decollare l’oro, che ha realizzato l’ennesimo record a 3.420 dollari l’oncia. Tra le materie prime in difficoltà anche il petrolio col Brent e Wti a -3%, per i soliti timori sui dazi.
Il rischio di una frenata economica dopo il calo del super indice, le tensioni con la Cina e lo scontro Trump-Powell spingono gli investitori a liberarsi anche di un bene rifugio come i bond sovrani USA.
Trump è convinto che il Pil USA rallenterà se la Banca centrale americana manterrà i fed fund al 4,25-4,5% e dice – “Senza taglio dei tassi l’economia può rallentare”. Powell, invece, ha paura che i dazi risveglino l’inflazione e preferisce restare fermo in attesa di nuovi dati.
In campo valutario il cambio euro-dollaro è salito a quota 1,15 (+1%), soglia che ha portato la moneta USA ai minimi da tre anni. L’incertezza ha scatenato anche le vendite sui Titoli di Stato americani e portato il rendimento dei Treasury decennali a un passo dal 4,4%.
Il rischio di una frenata economica dopo il calo del super indice, le tensioni con la Cina e lo scontro Trump-Powell spingono gli investitori a liberarsi anche di un bene rifugio come i bond sovrani USA.