Roberta Mori (PD), Portavoce della Conferenza conferenza delle Donne democratiche, ha replicato alle parole pronunciate dal Consigliere comunale Silvio Viale e riguardanti i ruoli istituzionali ricoperti dalle donne. Il Consigliere appartenente ai Radicali +Europa, che già in passato è stato al centro delle polemiche per un’inchiesta su presunte molestie a pazienti, nella sua veste di ginecologo, ha nuovamente scatenato la reazione delle Donne Democratiche.
“Desidero esprimere, a nome della Conferenza nazionale delle Donne democratiche, piena solidarietà alle consigliere comunali di Torino e convinto sostegno alle democratiche piemontesi e torinesi per le dichiarazioni mortificanti pronunciate dal consigliere Silvio Viale, che ha evocato uno stereotipo di ruolo per colpire l’impegno e sminuire il ruolo istituzionale delle elette. Le parole sono pietre e frasi come “le donne dovrebbero tornare a fare le casalinghe” sono un insulto ottuso alla libertà di scelta di ogni donna, nonchè un attacco al percorso intergenerazionale di emancipazione costruito con sacrificio e determinazione da tante prima di noi.
Ci rivolgiamo non solo al consigliere Viale, ma a chiunque pensi di poter confinare le donne in ruoli predefiniti, ricacciandole in angoli del “focolare domestico a prescindere dalla loro volontà. Ribadiamo il nostro massimo rispetto per ogni scelta che una donna voglia fare per la propria realizzazione personale, sia essa nella sfera familiare, lavorativa o in qualunque altro ambito. Ciò che non accetteremo mai è l’arroganza del machismo istituzionale, che è fuori luogo, fuori tempo e contro il principio fondamentale di rispetto reciproco.
Questo deve essere, come ricorda il Treccani, l’anno del rispetto. E il rispetto comincia dal riconoscimento della soggettività politica delle donne nei luoghi istituzionali, una conquista ottenuta grazie a battaglie che, evidentemente, non possiamo ancora considerare compiute. Le Donne democratiche continueranno a battersi fuori e dentro le Istituzioni per una società più giusta, inclusiva e rispettosa delle differenze ove i diritti e la dignità di ogni donna siano pienamente riconosciuti.”