Inversione di tendenza, rispetto a quanto fatto registrare nella giornata di ieri, tra Borse USA ed Europa, quest’ultima brillante contro in’America frenata dalle prese di beneficio.
Nella seduta di ieri, infatti, era stata l’Europa a scendere dopo la risposta della Cina ai dazi USA, mentre New York aveva tratto vantaggio dalla mossa a sorpresa di Trump, che ha congelato i dazi per 90 giorni.
La chiusura vede Piazza Affari con +5,45% seguita da Francoforte (+5,35%), da Madrid (+4,87%) da Parigi (+4,65%) e da Londra (+3,75%), mentre frena New York col Dow Jones a -2,38% e il Nasdaq a -3,79%.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley il congelamento dei dazi americani “sta aiutando ma non riduce l’incertezza”, anzi, la prolunga. Infatti, non è stato sufficiente è bastato a contenere le vendite il rallentamento oltre le stime dell’inflazione USA (+2,4% a marzo).
Il dollaro continua a perdere ed è sceso a 0,89 euro e 0,77 sterline, mentre si va rafforzando l’oro (+0,95% a 3.150 dollari l’oncia), poco sotta al massimo toccato lo scorso 3 aprile.
Lo Spread sale a 121,6 punti tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo italiano che cede 8,1 punti sotto il 3,8%, mentre quello tedesco ne perde 0,6 al 2,58%.
Balzo in alto dei produttori di semiconduttori Infineon (+9,49%), Asm (+8,37%), Be (+6,93%) ed Stm (+4,16%).
Volano i bancari connUnicredit (+9,31%), Barclays (+8,44%), Bbva (+7,15%), Banco Bpm (+6,96%), Bper (+6,19%), Intesa (+6,15%), SocGen (+6,1%) ed Mps (+5,6%). Più cauta Commerzbank (+2,9%).
Sono della partita anche Ferrari (+4,7%), Stellantis (+3,13%) e sprintano i titoli del lusso da Pandora (+8%) a Burberry (+6,57%), da Cucinelli (+6,39%) a Moncler (+4,5%) e Ferragamo (+3,5%).