Meloni indagata: le opposizioni chiedono spiegazioni in Aula

Elly Schlein

Giorgia Meloni è finita sotto indagine proprio a poche ore dalle informative in Parlamento dei suoi due co-indagati, i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, sul caso del rimpatrio del capo della polizia libica, Almasri. Un tempismo che ha suscitato reazioni politiche immediate, con le opposizioni che hanno colto l’occasione per ribadire la richiesta di vedere la presidente del Consiglio in Aula.

Il caso Almasri ha sollevato numerose polemiche: il capo della polizia giudiziaria libica era stato arrestato in Italia su mandato della Corte penale internazionale, per poi essere rilasciato e rimpatriato in Libia. Una vicenda che è durata poche ore e che ha visto in serata un contrordine: le informazioni inizialmente previste non sono più state fornite.

Dopo l’annuncio della Meloni sul suo avviso di garanzia, la reazione delle forze di centrosinistra non si è fatta attendere. “Cancellare l’informativa di Piantedosi e Nordio sul caso Almasri è inaccettabile nei confronti del Parlamento“, ha dichiarato Riccardo Magi, segretario di Più Europa. Ha poi aggiunto: “Un altro calcio che il governo Meloni dà alla democrazia parlamentare“. Dal Pd, la segretaria Elly Schlein ha ribadito la necessità di un intervento diretto della Meloni: “Chiediamo a Giorgia Meloni di non nascondersi dietro ai suoi ministri e venire in Aula per spiegare al Paese perché ha scelto di rimpatriare un torturatore libico“, ha affermato Schlein. Anche Giuseppe Conte, leader del M5s, ha accusato la presidente del Consiglio di “rifugiarsi nel complottismo e nel vittimismo“, chiedendo un chiarimento sul motivo per cui l’Italia ha accolto un criminale internazionale con tutti gli onori.

Anche Carlo Calenda ha criticato l’azione del governo, affermando che “un presidente del Consiglio venga indagato per un atto che risponde evidentemente a una ragione di Stato è surreale“. Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, ha scelto una posizione meno accusatoria, dichiarando: “Non faremo a Giorgia Meloni quello che lei ha fatto a noi: la premier è innocente fino a sentenza passata in giudicato“.

La polemica si è accesa anche tra le file di Alleanza Verdi-Sinistra, con Angelo Bonelli che ha accusato il governo di aver violato la legge, in particolare lo Statuto della Corte penale internazionale. La vicenda ha tenuto banco anche durante il dibattito sulla situazione in Medio Oriente alla Camera, con Nicola Fratoianni che ha denunciato l’operato del governo, mettendo in evidenza come l’Italia abbia “liberato un torturatore e lo abbia riaccompagnato a casa con un volo di Stato“.

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