Il Tribunale dei Ministri ha ricevuto gli atti relativi al procedimento che vede iscritti nel registro degli indagati la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i Ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e il Sottosegretario Alfredo Mantovano. A questo punto, il Tribunale avrà 90 giorni per compiere l’attività investigativa, che include l’esecuzione di indagini preliminari, l’audizione delle persone coinvolte e la possibilità di affidare deleghe agli investigatori per ulteriori accertamenti.
Una volta concluse le indagini preliminari, il Tribunale potrà decidere se archiviare il caso, qualora non vi siano motivi per procedere, oppure trasmettere gli atti al procuratore della Repubblica con una relazione motivata, affinché richieda l’autorizzazione a procedere. Quest’ultima dovrà essere chiesta alla Camera di appartenenza degli inquisiti. Nonostante alcuni dei coinvolti non siano membri del Parlamento, la Camera competente, sulla base dell’istruttoria condotta dall’apposita giunta, avrà il compito di valutare se l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse costituzionalmente rilevante o per un preminente interesse pubblico. Se l’autorizzazione a procedere viene concessa, il processo si svolgerà nel tribunale ordinario del distretto di corte d’appello competente per territorio. È importante sottolineare che il Tribunale dei Ministri non avrà più competenza sul caso, poiché i suoi membri non potranno partecipare alle fasi successive del procedimento.
Il Tribunale dei Ministri è una sezione specializzata del tribunale ordinario, incaricata di trattare i reati commessi dal Presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. In base all’articolo 96 della Costituzione, i membri del governo sono sottoposti alla giurisdizione ordinaria per i reati commessi durante l’esercizio delle loro funzioni, ma solo previa autorizzazione delle Camere, come stabilito dalla legge costituzionale. La vicenda potrebbe quindi evolversi con tempi che dipenderanno dalle decisioni del Tribunale dei Ministri e dalle eventuali autorizzazioni parlamentari, con i politici coinvolti che potrebbero trovarsi di fronte a un lungo percorso giuridico.