Tra le forze di maggioranza e di opposizione non c’è stata alcuna possibilità di accordo sui tempi di esame e approvazione della Manovra 2025 dopo la fine della riunione dei Capigruppo alla Camera. La legge di bilancio dovrebbe arrivare alla discussione dell’aula mercoledì 18 dalle ore 14, con votazioni non prima delle 17, quando sarà eventualmente posta la questione di fiducia.
A spiegare il motivo per cui non c’è stato l’accordo e’ intervenuto il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani – “La capigruppo serviva per stabilire un cronoprogramma teorico, non c’è perché non c’è l’unanimità. Il Presidente Fontana ne aveva proposto uno che chiudeva su venerdì andando in aula con la fiducia mercoledì, ma su questo non c’è l’accordo” – ha detto al termine della riunione.
Monta la protesta delle Opposizioni con la Capogruppo del Partito Democratico, Chiara Braga, e Avs, Marco Grimaldi. “La capigruppo ha reso evidente che non ci sono margini per un accordo, le questioni che le opposizioni pongono da giorni al governo e ai relatori non trovano accoglimenti, oltre al fatto che abbiamo visto una gestione parlamentare molto irrispettosa e anche la presentazione di temi del tutto estranei alla manovra, che l’hanno stravolta. Credo dal Governo e dalla maggioranza ci sia una modalità inaccettabile di discutere di questi temi mentre il Paese attende risposte su altre questioni, come sanità, lavoro. C’è un interesse spasmodico per questioni poco centrali per lo sviluppo e la tenuta sociale. Non c’è nessun accordo” – ha affermato l’esponente del PD.
Più duro il rossoverde. “Siamo d’accordo sul fatto che non siamo d’accordo” – afferma dopo la conclusione della Capigruppo. “La discussione generale non sarà prima di mercoledì pomeriggio, ma non c’è l’accordo neanche sul mandato al relatore di domani mattina e neanche sugli orari di chiusura. Questa finanziaria aveva tutti i tempi per essere discussa nel merito – ha dichiarato Grimaldi – oggi non li ha più. Non credo sia difficile comprendere che alcune richieste delle opposizioni erano fatte per togliere dal campo alcune inutile forzature. Adesso vedremo. C’è stata l’ennesima promessa di vedere tutte le riformulazioni entro le 21, ma è un di più. Vogliono affrontare alla garibaldina questa manovra, ma noi possiamo esserlo più di loro“.