Il Governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sull’approvazione della manovra, con il testo uguale a quello della Commissione Bilancio. Il Ministro dei Rapporti per il parlamento, Luca Ciriani, si è scusato per essere arrivato in ritardo per l’inizio dei lavori.
La conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha confermato l’agenda dei lavori per le 11 di domani con l’avvio della ‘chiama’ per il voto di fiducia e con le dichiarazioni di voto dalle 9:30. L’Assemblea dovrebbe approvare la nota di variazione stilata dal Consiglio dei Ministri tra le 20 e le 21:30. Questo comporterà una mini-deroga alla regola che dispone un periodo minimo di 24 ore tra la richiesta della fiducia, avanzata oggi dopo le 13, e la ‘chiama’.
Il provvedimento passerà in Senato lunedì, per cui l’approvazione definitiva è attesa, quasi certamente, subito dopo Natale.
La seduta odierna, era stata convocata per le otto di questa mattina, ma è stata subito sospesa dal momento che nessun rappresentante dell’Esecutivo si è presentato in Aula a Montecitorio.
La sospensione ha rallentato i lavori di un paio d’ore, ma è stato evitato il ritorno in commissione del testo: la Ragioneria non avrebbe rilevato, infatti, nessuna necessità di intervenire sul testo, ma viceversa, avrebbe individuato una sovracopertura di 100 milioni di euro nel 2025 e altrettanti nel 2026.
Intorno alle nove sono arrivati a Montecitorio anche il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti. La discussione generale in Aula si è conclusa verso le 13, come ha comunicato il Vicepresidente di turno Fabia Rampelli, senza lasciare spazio a repliche, dato che i relatori di minoranza hanno esaurito il tempo a disposizione e quelli di maggioranza e il Governo hanno rinunciato.