Il Senatore Pietro Lorefice, Segretario di Presidenza del Senato, Capogruppo M5S in Commissione Politiche UE e Capogruppo M5S in Commissione bicamerale Ecomafie ha inviato agli organi di stampa la seguente nota che riguarda la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sulla “Terra dei fuochi”.
“Finalmente è scritto nero su bianco: la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla Terra dei Fuochi sancisce, tristemente ma doverosamente, ciò che per anni è stato, da una certa parte di politica, minimizzato, negato o ridotto a mera e strumentale ideologia. La Terra dei Fuochi non è mai stata un’allarmistica invenzione distopica ad opera di una manciata di ambientalisti. E men che mai un pezzo di Italia artefice e quindi vittima consapevole del proprio destino, fatto di criminalità e di uno Stato nello Stato. Quel pezzo di Italia, e con esso, tutte le “Terre dei Fuochi” d’Italia, sono vittime si, ma di uno Stato assente e responsabile di incresciose azioni e omissioni davanti a veri e propri disastri ambientali e sanitari”.
“Non esistono parti d’Italia che si lamentano per scelta: esistono cittadini costretti a nascere, ammalarsi e morire in un territorio avvelenato, in un posto dove l’odore acre dei rifiuti tossici diventa tristemente familiare, dove non poter nuotare nel mare che si vede dalla propria finestra è la normalità, dove lo Stato ha fallito nel garantire il minimo sindacale: la tutela della salute e della vita delle persone.
“La sentenza da sola però non salverà vite – aggiunge Lorefice – non bonificherà tutte quelle zone di Italia trattate come delle pattumiere a cielo aperto, non ridarà dignità, salute e speranza a intere popolazioni avvelenate e calpestate. Servono invece, da parte del Governo, azioni immediate, radicali, perpetue – conclude il Senatore– che non siano finalizzate a svolgere solo il compitino di un’Italia presa giustamente per la giacchetta, ma che diventino un nuovo modo di trattare la propria terra, a prescindere dagli ovvi moniti esterni da parte di chi conosce, al contrario di certa politica, il significato della parola ‘civiltà’”.