Il Comune di Bari non verrà sciolto per mafia: parla il sindaco

Aula di Tribunale

Il Consiglio comunale di Bari non sarà sciolto per mafia, nonostante le indagini e gli accertamenti legati alla criminalità organizzata. A comunicarlo è stato il Sindaco, Vito Leccese, che ha spiegato la posizione del Viminale, confermando che la pervasività della criminalità organizzata, che avrebbe giustificato uno scioglimento secondo la legge, non è stata riscontrata.

“Non c’è stata quella pervasività della criminalità organizzata che avrebbe poi comportato lo scioglimento così come prevede la legge del Consiglio comunale e degli organi di rappresentanza”, ha affermato il sindaco, sottolineando la necessità di leggere attentamente i contenuti della commissione ispettiva.

Il sindaco ha anche ribadito che l’amministrazione ha sempre collaborato attivamente e ha potenziato il sistema di controllo all’interno delle proprie strutture. “Siamo stati noi i primi ad attivare e potenziare il sistema di controllo, a dispiegare quegli anticorpi necessari affinché all’interno delle società partecipate, laddove vengono verificate delle zone grigie, possano essere prontamente rimosse”, ha dichiarato il sindaco. Tuttavia, il primo cittadino ha confermato che alcune aziende municipalizzate potrebbero essere oggetto di commissariamento. Le indagini, infatti, hanno portato alla luce come in alcuni casi le assunzioni all’interno delle società partecipate venissero imposte dai clan. In particolare, l’inchiesta “Codice Interno” ha evidenziato queste infiltrazioni, sebbene il sindaco abbia precisato che tali tentativi siano stati circoscritti.

“Il fatto che ci siano state delle presenze all’interno di alcune società partecipate – ha dichiarato il sindaco – è emerso in modo eclatante durante l’inchiesta. Abbiamo anche vissuto sul piano dibattimentale le fasi del processo”. Il sindaco Leccese ha poi fatto riferimento alla legge vigente, l’articolo 143 del Testo Unico Enti Locali (TUEL), che prevede l’intervento di risanamento da parte dell’amministrazione. “Può darsi che venga disposto un intervento di risanamento che l’amministrazione deve, non solo sul piano operativo, consentire”, ha aggiunto il sindaco, precisando che questa misura potrebbe essere affiancata da una struttura di supporto disposta dal prefetto.

Infine, il sindaco ha affermato che è ancora presto per trarre conclusioni definitive e che bisogna aspettare e leggere i provvedimenti ufficiali da parte del ministro. “Oggi però parliamo di notizie molto informali”, ha concluso.