Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto con fermezza alle critiche mosse dall’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) sulla separazione delle carriere, approvata giovedì mattina dalla Camera. Uscendo dall’Aula dopo il via libera alla riforma, Nordio ha sottolineato il rispetto che nutre per il sindacato, pur esprimendo disaccordo con alcune delle argomentazioni sollevate.
“L’Anm è un sindacato rispettabilissimo, come tutti gli altri sindacati. Personalmente ho anche buoni rapporti con i suoi componenti, a cominciare dal presidente Santalucia. Tutti hanno il diritto e il dovere di esprimere le loro opinioni anche se dissenzienti”, ha dichiarato il ministro, evidenziando l’importanza di un dibattito civile e ragionato. “Auspico che vi sia una argomentazione razionale dei pro e contro, spiegata semplicemente, non in termini polemici o apodittici, e tanto meno con processi alle intenzioni”.
Nordio ha poi smontato l’accusa secondo cui la riforma avrebbe sottoposto il pubblico ministero all’esecutivo, un punto che è stato “radicalmente escluso” dalla legge, secondo il ministro. “Mi ha sconcertato quanto ho sentito dire in Aula. Non mi piacciono le argomentazioni per slogan, le insinuazioni apodittiche che prescindono dal testo”, ha aggiunto, chiarendo che la separazione delle carriere presenta sia vantaggi che svantaggi, ma che le ragioni a favore sono più forti.
Il Ministro ha poi ripreso la critica che ha definito la separazione delle carriere un “vulnus per la democrazia”. “Come si fa a dire che la separazione delle carriere è un vulnus per la democrazia quando esiste nei paesi dove la democrazia è nata, come Gran Bretagna e Stati Uniti?” ha ribadito, sottolineando che la separazione dei poteri, e in particolare tra magistratura e politica, è una pratica consolidata in molte democrazie. Infine, Nordio ha richiamato l’Anm a riflettere su un punto importante: “Esiste un’avvocatura che è la terza gamba della giurisdizione. Non possiamo dimenticare che la cultura giuridica non è monopolio della magistratura, ma è un sistema che coinvolge tutte le professioni legate alla giustizia”.