Sia gli Stati Uniti che la Russia riconoscono l’importanza dei contatti tra Donald Trump e Vladimir Putin, ma un vertice tra i due leader non è ancora stato preparato. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una risposta alle proposte di Svizzera e Serbia di ospitare un incontro tra il futuro presidente americano e quello russo. “È troppo presto per parlare di questo”, ha affermato il portavoce all’agenzia Tass, sottolineando che la questione non è ancora al centro delle discussioni ufficiali.
Nel frattempo, l’ex premier italiano Paolo Gentiloni, oggi impegnato come ex commissario Ue, ha commentato il ritorno di Trump alla Casa Bianca, definendolo una “sveglia” per l’Europa. “Il ritorno di Trump è anche un’occasione, può essere addirittura la sveglia che ci costringe a correre”, ha scritto su Repubblica. Gentiloni non nasconde i pericoli derivanti dal contesto storico attuale: “Autocrazie e democrazie sembrano rincorrersi in logiche di pura potenza”, con riferimenti alle tensioni internazionali e ai rischi di un’ulteriore destabilizzazione globale.
L’ex presidente del Consiglio ha poi evidenziato che il rischio maggiore è quello di vedere le regole dell’ordine multilaterale delegittimate e vanificate. “Il catalogo delle minacce incombenti non è mai stato tanto voluminoso”, ha aggiunto, avvertendo che l’Unione Europea appare oggi fragile, timorosa e silente, incapace di rispondere adeguatamente alle sfide globali.
Secondo Gentiloni, è essenziale che l’Europa sviluppi una vera potenza politica, capace di affiancare gli Stati Uniti nella sfida contro le autocrazie, ma con un profilo autonomo. “Una potenza europea oggi è necessaria per tenere aperti i flussi di commercio internazionale e per dialogare con il Sud del mondo nella riforma del sistema multilaterale”, ha concluso, sottolineando la necessità di un’Europa forte anche per affrontare la crisi climatica e il confronto tra Cina e Stati Uniti.