Difesa comune UE, Giorgetti: “Serve decisione politica dopo il vertice Nato”

Ministro Giorgetti

La discussione sull’aumento delle spese per la difesa europea è entrata nel vivo a Varsavia, dove si è tenuto l’Ecofin informale. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato la necessità di attendere il vertice Nato di giugno all’Aja prima di prendere decisioni su come finanziare una difesa comune in Europa.

Secondo il Ministro, “rafforzare la difesa europea è importante, ma deve avvenire nel perimetro dell’Alleanza atlantica”. Tra le proposte sul tavolo anche l’ipotesi di un nuovo strumento finanziario europeo ispirato al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), ma Giorgetti frena: “Quella è solo una delle proposte, c’è anche quella italiana. Serve prima una decisione politica condivisa”.

Sulle modalità per finanziare l’aumento delle spese militari, l’Europa è tutt’altro che compatta. “Ci sono posizioni molto diversificate tra i Paesi membri”, ha ammesso Giorgetti. “Serve tempo per coordinarci e prendere decisioni condivise”. Le divergenze riguardano soprattutto l’attivazione della clausola nazionale di salvaguardia, che permetterebbe margini di spesa aggiuntivi per la difesa senza incorrere in sanzioni per deficit eccessivo.

“L’obiettivo del governo è aumentare gli investimenti in difesa senza attivare la clausola”, ha chiarito il Ministro, sottolineando che Paesi come la Germania hanno più spazio fiscale dell’Italia, e che l’Europa deve tener conto di queste differenze.

A margine dell’Ecofin, Giorgetti ha lanciato un monito anche sul fronte commerciale: “I dazi, sia impliciti che espliciti, stanno facendo molto male all’economia e all’industria italiane. Le politiche di dumping della Cina vanno affrontate con equilibrio”.

Commentando la visita della Presidente della BCE Christine Lagarde in Cina, ha aggiunto: “C’è chi va in Cina e chi va a Washington. Non c’è un riavvicinamento, ma un necessario dialogo. L’Europa rischia di restare schiacciata nella guerra commerciale e deve trovare il suo spazio”.

Con il programma SAFE che prevede prestiti fino a 150 miliardi di euro per la difesa, ma che da solo non basta, l’Unione Europea si trova ora davanti a una scelta strategica cruciale. Per Giorgetti, prima di adottare qualsiasi meccanismo comune sarà fondamentale “valutare gli esiti del vertice Nato di giugno”, per non compromettere il legame con l’Alleanza e assicurare una difesa europea efficace, condivisa e sostenibile.

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