Crosetto: ritiriamo emendamento su aumento dei compensi ai Ministri

Ministro Guido Crosetto

A seguito delle polemiche mosse in questi ultimi giorni dalle Opposizioni, in merito al provvedimento del Governo sull’aumento dei compensi dei Ministri che non sono parlamentari, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato un passo indietro del Governo, e ha affermato – “Abbiamo chiesto ai relatori di ritirare l’emendamento che prevede l’aumento dello stipendio per i Ministri ed i Sottosegretari non parlamentari per evitare inutili polemiche. Quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto“.

In precedenza Crosetto aveva inviato agli Organi di stampa la seguente dichiarazione.

I relatori della legge finanziaria hanno pensato che fosse giusto e ragionevole che i Ministri, quelli che non sono parlamentari, dovessero avere lo stesso trattamento di deputati e senatori.  Io penso che sia giusto.  Credo che sia altrettanto giusto e doveroso rassicurare tutti che nessuno, nè i Ministri nè i relatori, ha alcun bisogno, interesse e desiderio di finire al centro di polemiche inutili, pretestuose e demagogiche. 

Sono due anni che serviamo, “con  disciplina e onore”, come abbiamo giurato di fare, davanti al Presidente della Repubblica, la nostra NazioneLo facciamo, sin dall’inizio, senza esserci chiesto quale sarebbe stato il nostro trattamento economico. Nessuno di noi.

Ogni giorno, rispondiamo del nostro operato davanti all’opinione pubblica, al Parlamento e, soprattutto, davanti alla nostra coscienza, alla nostra moralità e al nostro dovere civico. Questa è l’unica cosa cui teniamo e sono certo di interpretare anche il pensiero di tutti i miei colleghi e dei relatori.  Non servono polemiche inutili senza che ce ne sia motivo ma il principio posto è serio. 

Ho sempre ritenuto giusto che ogni parlamentare venisse retribuito per il suo lavoro considerandone l’importanza istituzionale ed ho sempre difeso, da non parlamentare, quello che, a distratti occhi esterni, potrebbe apparire come un incomprensibile privilegio.  Per me, non lo è mai stato. 

Chi rappresenta il popolo italiano è giusto che riceva anche un trattamento economico che tutela del suo ruolo e della sua libertà, da ogni possibile influenza. Se non è il caso di estenderlo anche ai Ministri non parlamentari, in questi anni ed in questa legislatura, penso che l’emendamento debba essere mantenuto per chi verrà dopo di noi, perché è giusto e si basa sugli stessi principi che ho sempre difeso per i parlamentari e chi lavora nelle Istituzioni.

E continuerò a difenderlo, pur consapevole che varrà anche per personaggi di cui non ho stima.

I relatori del testo – conclude il Ministro – in questione hanno voluto presentare un atto giusto e sensato che va difeso come principio e siccome non ci servono inutili polemiche pretestuose per smorzarle basta prevedere che non valga per gli attuali membri del Governo non parlamentari ma solo per i ministri dei futuri Governi.

Ma, le ulteriori prese di posizione da parte delle forze di opposizione, hanno evidentemente indotto il Governo a evitare l’acuirsi della polemica.

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