Il Copasir ha presentato alle Camere la relazione sulla situazione geopolitica del continente e sulle implicazioni per la sicurezza nazionale italiana e ha richiamato l’attenzione sulla crescente influenza di Russia e Cina, sul ruolo strategico della cooperazione militare italiana e sulle opportunità economiche per il Paese.
Il Comitato, presieduto dall’ex Ministro della Difesa onorevole Lorenzo Guerini, ha avviato questo approfondimento un anno e mezzo fa con 30 audizioni, di cui sette con esponenti del Governo, con i vertici dell’Intelligence e delle Forze Armate, gli Ambasciatori italiani presso alcuni Stati africani e per la prima volta con i Rappresentanti di alcuni think tank (Aspenia, Ecfr, Iai e Ispi) e di alcune imprese particolarmente attive nel continente, nonché di Confindustria.
L’Africa ha 54 Stati e migliaia di etnie; entro il 2030 oltre il 40 per cento della popolazione giovanile mondiale sarà africana; entro il 2050 l’Africa rappresenterà più del 25 per cento della popolazione globale; dal punto di vista economico, l’Africa è il secondo continente, dopo l’Asia, con il più alto tasso di crescita, con proiezioni per il 2025 che superano quelle medie globali.
“L’Africa, dunque, è il continente che cresce di più e anche il più giovane” – sottolinea il Copasir.
Lo studio condotto dal Copasir sottolinea come le sfide africane siano strettamente collegate alle condizioni di sicurezza nazionale italiana ed europea e sottolinea la necessità di adottare nei rapporti con il continente africano un approccio “integrato e non predatorio”, in linea con le conclusioni del G7 di Borgo Egnazia sotto presidenza italiana e il metodo del Piano Mattei.
Le cause profonde dell’instabilità del continente vanno dalla povertà alle crisi alimentari, dall’accesso limitato all’acqua all’instabilità politica e alla penetrazione di potenze autoritarie.
Pertanto, l’analisi condotta dal Copasir spiega la necessità di una situazione politica, sociale e militare di maggiore stabilità e sicurezza nei Paesi africani, mediante un’azione coordinata e strategica dei Paesi europei, per garantire non solo la sicurezza, ma anche il rafforzamento delle relazioni economiche e politiche tra i due continenti.
In questo quadro si inserisce l’importante lavoro e ruolo svolto dai nostri Contingenti militari, sempre molto apprezzati dai Governi africani per l’equilibrio e la professionalità con cui conducono le missioni loro affidate”La cooperazione militare ha “un’importanza strategica per stabilire relazioni solide con i Paesi ospitanti ed è spesso alla base di accordi successivi, inclusi quelli di natura commerciale per le imprese del nostro Paese, comprese le industrie della difesa” – si legge nella relazione che prosegue – Tale tipo di cooperazione, che il Copasir raccomanda di rafforzare, ha il vantaggio di stabilire forti legami anche con i quadri dirigenti dei Paesi africani, anche al fine di favorire la creazione di importanti sinergie dagli evidenti risvolti positivi nel campo della sicurezza”.
Nella relazione di legge anche un chiaro riferimento alle presenze di Russia e Cina – “ Paesi portatori di importanti interessi strategici che spesso non sono coincidenti, ma il più delle volte alternativi e sfidanti, rispetto a quelli dell’Italia e dell’Unione Europea, sia in termini di proiezione nazionale, politica, economica e militare dei medesimi attori, sia in termini di possibile utilizzo, anche grazie agli strumenti della disinformazione, delle dinamiche interne ai Paesi africani in chiave di pressione e financo di destabilizzazione degli equilibri sociali europei”.