Biden: “attenti ai rischi per la democrazia”

Presidente Joe Biden

Joe Biden lancia un monito dallo Studio Ovale, nel suo ultimo discorso alla nazione in TV e a cinque giorni dall’insediamento di Donald Trump.

Un intervento in diretta di soli 20 minuti in cui, chiudendo una carriera politica di 50 anni, Biden ha rivendicato i successi della sua presidenza per cementare la propria eredità e lanciato una serie di avvertimenti sui rischi per la democrazia.

Oggi, in America – afferma il Presidente uscente – sta prendendo forma un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente l’intera democrazia, i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali, e una giusta possibilità per tutti di andare avanti”. 

Tra le sue preoccupazioni più urgenti, ha citato quelle che ha definito una stampa libera “fatiscente”, l’influenza smisurata del complesso militare-industriale, la crescente disinformazione e la necessità di eliminare il denaro nero dalla politica.

Biden ha lanciato un monito contro le “forze potenti che vogliono esercitare la loro influenza incontrollata per eliminare le misure che abbiamo adottato per affrontare la crisi climatica“.

Poi ha rimarcato la “valanga di disinformazione che ha seppellito gli americani, tra il crollo della libertà di stampa e i social media che rinunciano a verificare i fatti”, come ha annunciato recentemente anche Mark Zuckerberg per le sue piattaforme Meta.

Ha anche chiesto emendamenti costituzionali per garantire la responsabilità presidenziale, sostenendo che “nessun presidente dovrebbe essere immune da procedimenti giudiziari per i crimini commessi durante il suo mandato”.

Il suo discorso è iniziato con l’immagine della Statua della libertà che ha sottolineato – “non è ferma, ma in marcia, perché l’idea dell’America, le nostre istituzioni, il nostro popolo, i nostri valori sono costantemente messi alla prova“.

Biden ha proseguito con un appello a “salvaguardare le istituzioni, a mantenere la separazione dei poteri e il sistema dei “checks and balances“, ovvero i controlli e gli equilibri degli stessi poteri, evitando ogni “abuso di potere“.

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