Appello economisti: ridurre debito mondiale in memoria del Papa

Un gesto concreto, ispirato alla memoria e agli insegnamenti di Papa Francesco. Un gruppo di economisti, scienziati, premi Nobel e leader della società civile ha lanciato un appello internazionale per la riduzione del debito mondiale, proponendo una nuova governance economica globale all’insegna della giustizia e della solidarietà.

La proposta arriva pochi giorni dopo la scomparsa del Pontefice, che per oltre un decennio ha rappresentato una voce autorevole in favore dei più poveri e delle popolazioni più vulnerabili. L’iniziativa si presenta come un omaggio tangibile a uno dei pilastri del pensiero di Francesco: la denuncia delle disuguaglianze economiche come ostacolo alla dignità umana e alla pace.

Nel documento firmato da decine di accademici di prestigiose università mondiali e personalità di spicco delle organizzazioni internazionali, si richiede: una cancellazione o ristrutturazione del debito per i Paesi più poveri; l’istituzione di un meccanismo multilaterale indipendente per gestire le crisi del debito sovrano; una nuova architettura finanziaria globale, capace di bilanciare gli interessi dei creditori con i diritti fondamentali dei popoli; condizioni eque e trasparenti per l’accesso ai finanziamenti internazionali.

La proposta, sottolineano gli autori, vuole essere più di un gesto simbolico: punta a influenzare le politiche del prossimo G7 e G20, affinché l’eredità spirituale di Papa Francesco si traduca in riforme concrete.

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha fatto della lotta contro l’ingiustizia economica uno dei temi centrali. Già nell’enciclica Laudato si’ e poi nella Fratelli tutti, aveva più volte denunciato come il debito eccessivo impedisse ai Paesi più poveri di svilupparsi, aggravando povertà e diseguaglianze.

“La remissione del debito non è solo una questione economica, ma un atto di umanità”, si legge nel documento, che richiama anche gli appelli di Francesco a “non costruire muri, ma ponti” tra i popoli.

La scelta di associare il nome di Papa Francesco a una proposta di riforma economica globale vuole sottolineare la necessità di passare dalle parole ai fatti. La pandemia, la crisi climatica e l’aumento delle diseguaglianze rendono, secondo gli autori, improcrastinabile un nuovo modello economico più solidale e inclusivo.

Il documento sarà sottoposto ai leader internazionali nei prossimi mesi, a partire dai vertici del G7 e del G20, per aprire una discussione ampia e inclusiva sulla sostenibilità del debito e sulla necessità di un’economia al servizio dell’uomo.

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