Le nuove misure di Pechino entreranno in vigore domani e le Borse continuano a marcare inquietudine e incertezza sul futuro dei mercati.
Le Borse europee registrano valori negativi: Francoforte (-1,1%), Parigi (-0,4%) e Milano (-0,2%). In rialzo Londra (+0,5%) e Madrid (+0,4%).
Tuttavia, i principali listini sono appesantiti dalle aziende della difesa (-1,5%), dal comparto tecnologico (-0,7%) e dalle auto (-0,8%), dal lusso (-0,4%).
Seduta debole anche per l’energia (-0,6%), con il petrolio che riduce il rialzo iniziale. Il Wti sale dello 0,8% a 60,61 dollari al barile. Il Brent si attesta a 63,83 dollari (+0,7%).
In rialzo le banche (+0,5%) e si mantengono sopra lo zero le utility (+1,1%), con il prezzo del gas che scende dell’1% a 32,95 euro al megawattora. A Piazza Affari scivola Stellantis (-3,7%).
Si registrano vendite anche su Amplifon (-2,3%) e Generali (-1,9%). Corre Stm (+2,8%).
In evidenza Hera (+1,9%) e Poste (+1,5%) mentre tra le banche si mettono in mostra Mediobanca (+1,4%) e Intesa (+0,6%). Poco mossi i rendimenti dei Titoli di stato, con lo spread tra Btp e Bund che si attesta a 126 punti. Il tasso del decennale italiano scende al 3,81%.
Christine Lagarde, Presidente della BCE, nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, ha dichiarato – “La Banca Centrale Europea sta monitorando attentamente la situazione e si dichiara sempre pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per mettere a punto le misure necessarie per garantire la stabilità dei prezzi e, naturalmente, la stabilità finanziaria, perché l’una non può prescindere dall’altra“.
“Stiamo monitorando attentamente tutti gli sviluppi del mercato e ciò che abbiamo osservato di recente, ovviamente, è un certo grado di volatilità. Ma in Europa, e nell’area dell’euro in particolare, abbiamo osservato che le infrastrutture di mercato e il funzionamento dei mercati, compresi quelli obbligazionari, funzionano in modo ordinato“.
Lo ha ribadito Lagarde, rispondendo al termine dell’Eurogruppo a chi le chiedeva se fosse preoccupata per la svendita delle obbligazioni e dei titoli del di Stato USA e se ciò potesse avere ripercussioni anche sulle obbligazioni UE e sui mercati azionari.